Niente panico, ma non è il momento di comprare azioni

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La maggior parte degli investitori è irritata dall’elevata volatilità registrata di recente e non sa cosa fare del proprio investimento azionario. La buona notizia è che la maggior parte della correzione, ma non tutta, è probabilmente dietro di noi, a breve termine. La cattiva notizia è che nei prossimi anni le azioni diventeranno il mercato dei trader. Questo  invece di un buy-and-hold, cioè quello che fa normalmente un cassettista, che compra (diversificando) e tiene i titoli magari per parecchio tempo. Le valutazioni delle azioni mondiali rimangono relativamente alte nonostante la correzione più recente. Solo i periodi che hanno portato ai massimi del 1929 e del 2000 hanno registrato valutazioni più alte secondo il rapporto a 10 anni CAPE di Shiller, storicamente.

Niente panico, ma non è il momento di comprare

Gli esperti e i meno sono stati ossessionati dal chiamare il bottom del mercato, e suggerire di comprare durante l’ultimo crash della settimana scorsa. Ciononostante, alla fine è probabile che le azioni mondiali subiscano un ulteriore crollo finale prima di assestarsi. La severità testimoniata nelle ultime settimane non ha mai raggiunto un minimo ciclico negli ultimi 150 anni.- nemmeno nei mercati toro. Nel frattempo, il mercato è in pieno panico.

Gli indici di tutto il mondo sono eccessivamente estesi sul lato negativo (in evidentissimo ipervenduto, ovunque), poiché abbiamo assistito a un’oscillazione del sentimento globale senza precedenti, dall’avidità estrema al panico più totale. Il più delle volte, tali situazioni si sono verificate in prossimità di un’inversione di tendenza. L’ultima lettura del nostro indice di sentimento ha mostrato, in questo caso, una situazione simile a quella dei primi mesi del 2018 o durante il voto per la Brexit, nel giugno del 2016.

L’ultima settimana di negoziazioni (chiaramente in mano agli algoritmi, che ormai costituiscono più dell’80% delle transazioni giornaliere mondiali) ha probabilmente portato l’indice ancora più in basso. Verso i livelli di paura registrati alla fine del 2018 (anzi, li ha anche superati, con un indice VIX, quello della volatilità, risalito ai livelli della crisi di Lehman Brothers). Tuttavia, possono persistere periodi di estrema avidità o paura, anche er un certo tempo; i dati storici confermano questa assunzione. Per questo motivo, ci aspettiamo con discreta probabilità un percorso accidentato verso il lato negativo, con oscillazioni volatili a due cifre in entrambe le direzioni nelle prossime settimane.

Liquidità, a noi!

Alla fine la liquidità tornerà sul mercato. E ci sta già tornando, grazie ai due tagli della Fed americana, compreso quello monstre di stanotte, ed all’azione coordinata che le principali banche centrali stanno promuovendo a gran voc). L’unica catastrofe realizzata finora è una catastrofe economica a breve termine. Ciononostante, è probabile una risoluzione favorevole, dato che il Covid-19 è la narrativa dominante dietro al panico attuale.  Panico che, bisogna dirlo, è stato anche alimentato, forse inconsapevolmente, dai media.

Il recupero dal momento di panico ci sarà sicuramente, ma come sarà?

Una qualche forma di recupero a forma di V alla fine avrà luogo. Molto probabilmente sarà una grande V maiuscola per alcuni settori e una piccola v maiuscola per altri. Per gli investitori azionari, è molto probabile che la strategia migliore (certamente la più consigliata) sia quella di mantenere la calma e attendere una ripresa. Un altro calo al di sotto del minimo del dicembre 2018 è probabile, ma sarà anche un’interessante opportunità (forse la migliore) per acquistare il calo. Come al solito evitare il  bottom fishing ed attendere che si formi inversione prima di comprare.