Nel giorno della FED gli Usa partono fiduciosi 

FED

Nel giorno della Fed gli Usa partono fiduciosi. Almeno stando a quello che accade a Wall Street durante la mattinata italiana. Quando poi in Italia sono le 14.50, l’S&P 500 vede i suoi futures salire a 0,35%. In positivo anche il Dow (+0,3%) e il Nasdaq (+0,17%). Nello stesso momento, invece, l’indice Ftse Mib perdeva lo 0,57%. Idem per il Ftse 100 (-0,47%), il Dax (-0,1%) e il Cac 40 (-0,35%), tutti in negativo.

Cosa sta succedendo sui mercati?

Indubbiamente a tenere banco è l’attesa per la FED. Durante il simposio di Jackson Hole il governatore della Banca Centrale aveva parlato dell’average inflation targeting (AIT). Adesso si guarderà, oltre che ad altri particolari circa l’allentamento della guardia sull’inflazione, anche al mondo del lavoro. Poche, invece, le attese sulla politica monetaria. O per meglio dire su possibili nuovi stimoli. Stimoli che, nella maggior parte dei casi, non sono visti dalla maggior parte degli analisti, in aumento. Diversa, invece, la questione per quanto riguarda le nuove proiezioni, anche sui tassi.

I rating a Piazza Affari

Per quanto riguarda Piazza Affari, gli esperti di Equita votano per Anima Holding (target a 4,80 euro) oltre a Banca Ifis (12,30 euro) e, tra gli altri, anche Mediobanca (9 euro) e Rai Way (7,30 euro).

I titoli da monitorare a Wall Street

Come detto nel giorno della FED gli Usa partono fiduciosi . Wall Street è cauta ma più ottimista rispetto ai mercati europei. Guardando ai rating si può considerare il caso Adobe Inc (NASDAQ: ADBE). Wells Fargo la giudica come Equal Weight aumentando il target a 500 dollari dai 375 precedenti. BMO Capital Markets conferma il suo rating Outperform con un aumento, anche in questo caso, del target price. Da 535 dollari è arrivato a 560. Buy da UBS con target aumentato a 577 dollari da 540.

Gli eventi più importanti nel calendario macroeconomico

Agli orari prefissati si può consultare il calendario economico per leggere l’esito dei dati macroeconomici pubblicati. Per i dati macroeconomici è da citare l’inflazione inglese. I prezzi al consumo si fermano, ad agosto, a 0,1%, in calo rispetto al precedente 1% dello stesso periodo di un anno fa.