Nasdaq: ripresa rialzista o inversione?

Nasdaq

Dal massimo storico, formatosi a novembre, l’indice Nasdaq è sceso di circa il 10%.

Semplice correzione, oppure fase propedeutica ad una vera e propria inversione del trend primario?

Una prima rilevante indicazione di un probabile, consistente ribasso, era stata da parte nostra oggetto di una pregressa analisi. Nello specifico, in questo articolo che indicava possibile inversione in corrispondenza dei massimi.

Il massimo è stato quindi centrato, in base ai successivi segnali di conferma, ma ora?

Diversi elementi evidenziano, applicando molteplici tecniche di analisi, come le quotazioni siano giunte in corrispondenza di rilevanti setup di prezzo e tempo.

Una tenuta di tali riferimenti costituirà elemento di catalizzazione di una possibile ripresa, mentre il cedimento condurrà verso un appuntamento cruciale per le sorti di lungo termine.

Ma procediamo per gradi, partendo dal seguente grafico a barra giornaliere.

Nasdaq: ripresa rialzista o inversione?

Nasdaq canale rialzista Magic Box

Il grafico evidenzia un rilevante canale rialzista, sviluppatosi in un arco di tempo pluriennale.

Le quotazioni sono prima giunte nel punto indicato dalla freccia nera, sul quale convergevano diverse tecniche, per poi rimbalzare al rialzo.

Infatti occorre osservare che tale livello di prezzo corrisponde al bordo inferiore del rettangolo giallo, ottenuto tramite una proiezione del metodo proprietario Magic Box, target centrato in prezzo, ma anche in tempo.

Tale setup temporale si ottiene dalla congiunzione tra il bordo inferiore del rettangolo giallo e la retta discendente rossa.

Inoltre è evidente come sul medesimo riferimento passi anche il bordo inferiore del canale rialzista.

Setup di Gann

Inoltre in prossimità del medesimo bottom riscontriamo anche un setup temporale, basato sul metodo del Quadrato di minimo, come da seguente grafico. Il setup è segnalato dalla retta verticale sulla destra.

Nasdaq quadrato di minimo

Orbitali planetari

Ed anche la tecnica degli orbitali planetari converge con le precedenti indicazioni.

Il bottom si è infatti formato a 14.530 il 10 gennaio.

Quindi effettuiamo i seguenti calcoli.

14.530/360=40,36.

Il 10 gennaio Urano si trovava in posizione geocentrica a circa 10 gradi in Toro, che equivale ad una posizione cumulata di 40 gradi, quindi in congiunzione con la posizione astrale del Nasdaq.

Conclusioni

Diversi riferimenti convergono nel sottolineare la rilevanza supportiva del bottom formatosi il 10 gennaio.

Per concludere sull’argomento riguardante l’indice Nasdaq e se si tratti di ripresa rialzista o inversione, qualora le quotazioni, da questo livello, fossero in grado di portarsi oltre la prima area di resistenza, a 15.319, potremmo assistere almeno ad una ripresa di breve.

Diversamente, il cedimento di 14.530 spingerebbe i corsi verso un fondamentale riferimento offerto dal metodo PLT, in area 14.181.

Se tale livello fosse rotto al ribasso, con conferma per la chiusura di marzo, avremmo una prima indicazione di alert nell’ambito del sequential setup offerto dal metodo PLT, di possibile ribasso di lungo termine.

A quel punto il metodo individuerebbe un ulteriore supporto, rotto il quale avremmo la definitiva indicazione di un’inversione di lungo termine al ribasso.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT