a cura della redazione di http://www.traders-mag.it/
Per i trader e gli investitori privati che non possono dedicarsi al trading intraday, ma che vogliono assicurarsi alti rendimenti tradando con successo, il grafico giornaliero è quello ideale. L’analisi e l’inserimento di ordini buy o sell si effettuano con facilità dopo la chiu- sura, quindi il monitoraggio intraday non è necessario. I breakout provenienti da range di prezzo sotto la media sono ottimi per entrare. Nell’articolo che segue impareremo i punti principali e il metodo per sviluppare una strategia basata su queste informazioni.
L’idea è datata, ma ancora rilevante. Il mercato aziona- rio mostra spesso cambi di volatilità – a giorni più calmi, e a range di trading inferiori, spesso fanno seguito mo- vimenti ampi. Lo stesso capita nella situazione opposta: ad un movimento dinamico in ascesa o ad uno in disce- sa spesso seguono giornate più tranquille. Il noto trader Toby Crabel ha introdotto una strategia diversa, basata sull’unione dei cosiddetti giorni di “Narrow-Range” (NR) con il cambiamento avvenuto nei primi anni Novanta in quanto ad espansione e contrazione della volatilità. Vo- gliamo qui proseguire oltre con il concetto, utilizzandolo per sviluppare una strategia, passo dopo passo.
Configurazione del grafico e regole d’entrata
Iniziamo con il setup e con gli indicatori necessari, che verranno illustrati brevemente. Al fine di generare i se- gnali, è indispensabile la configurazione qui di seguito descritta:
Il pattern è conosciuto come “NR3”. Il termine de- scrive una candela giornaliera con il range di prezzo più basso degli ultimi tre periodi – si calcola la differenza tra massimo e minimo. Se compare una candela di questo genere, il giorno successivo si fa trading sul breakout con un ordine stop buy. A questo punto entra in gioco la MA, come semplice filtro: se il mercato è superiore alla MA250, si tradano solo i segnali long. Il massimo della candela NR3 è l’innesco del segnale stop-buy. Nel caso in cui l’indice sia inferiore alla MA250, si entra solo su segnali short. In questo caso l’inne- sco è sul minimo della candela NR3.
Regole d’uscita
È chiaro che serve un qualcosa in più delle sole regole d’entrata – il raggiungimento o meno del profit- to dipende dall’uscita. La strategia prevede due tipi di componenti per l’uscita: la semplice distanza dell’ATR è lo stop iniziale. I trade di succes- so, sovente, raggiungono il target di profitto in modo diretto, confermando quindi l’idea del trader. Poiché vogliamo che trade di questo genere resti- no all’interno della zona di profitto dopo aver raggiunto un determinato utile, aggiungiamo uno stop sul break- even. La regola dice: se l’incremento dell’indice, nella direzione desiderata, è maggiore o uguale allo 0,5 per cento, si posiziona uno stop sul break-even. Alla fine, in- seriamo un target di profitto pari al doppio dell’ATR.
Esempio 1: EURO STOXX 50
Diamo un’occhiata ad un esempio tratto dalla realtà. La F1 mostra il titolo EURO STOXX 50 su un grafico giorna- liero. Il 26 marzo 2014 si forma un pattern NR3. Il trend è positivo – il prezzo, al momento, nettamente superiore alla MA250 – quindi il trader ha una sola azione da com- piere: inserire un ordine stop-buy sul massimo giornalie- ro, a 3.141 punti. Si può notare che il trade si è innescato solo due giorni dopo, all’apertura (punto 1). Si è potuto posizionare lo stop sul break-even rapidamente, grazie alla reazione positiva del mercato. Al raggiungimento del target di profitto, il 4 aprile 2014, si chiude il trade (pun- to 2).
Esempio 2: DAX
Questa strategia di trading si può utilizzare con tut- ti i principali indici dei mercati azionari più liquidi. Ne consigliamo l’applicazione a diversi indici, per ammorbidire la curva di equity (diversificazione).
Altra prova a sostegno del fun- zionamento della strategia anche in fasi difficoltose, viene illustrata in F2. Si possono qui vedere il DAX con tutti i segnali d’entrata e uscita e le corrispondenti curve guadagni/ perdite sul grafico sottostante. No- nostante il DAX non abbia mostrato alcun progresso a partire dall’inizio dell’anno, la strategia ha portato a sette transazioni, con un risultato su- periore a 800 punti. Backtest di oltre vent’anni – a copertura di tutte le fasi del mercato – confermano l’efficacia della strategia di Narrow Range Bre- akout, indipendentemente dal titolo del mercato azionario scelto.
Modifiche
La strategia, naturalmente, è modificabile secondo le pro- prie necessità. Una cosa è certa: una strategia di trading che non si plasmi sulle preferenze individuali in quanto a filosofia, frequenza di trading o esposizione tempora- le, non genererà profitti perché, semplicemente, non si può seguire.
Il numero di candele che formano il pattern di Narrow Range può influenzare la frequenza dei segnali. Per esempio si può scegliere un NR a dieci giorni (NR10) in- vece che a tre (NR3) o ad anche ad un numero maggiore. Si può anche modificare il posizionamento degli stop o implementare un oscillatore, che aggiunga un filtro maggiore alla strategia.
Conclusioni
Basandosi sull’interazione tra l’espansione e la contra- zione della volatilità e sul pattern di Narrow Range di Toby Crabel, si possono trovare i pattern migliori can- didati per la strategia. Il metodo è semplice e non è di- spendioso in quanto a fattore tempo – diviene, quindi, una buona soluzione anche per chi ha un lavoro ad orari non flessibili.
Abbiamo utilizzato questa strategia su diversi indi- ci internazionali e confermiamo: la strategia è semplice ma solida, trae vantaggio dai movimenti di breve termine, con un periodo di mantenimento di alcuni giorni. Si possono quindi raggiungere attraenti rendimenti a lungo termine – non importa che il mercato salga o scenda.