Nell’era digitale tutto o quasi è di dominio pubblico. I social regnano in una quotidianità fatta di perenni connessioni e ricerche spasmodiche di una linea WI-FI.
A cena, per strada o a lavoro, a chi di noi non è capitato di postare una foto, magari di gruppo, sulle piattaforme social? Quello che molto spesso sottovalutiamo, presi dall’euforia del momento, è che gli internauti di tutto il mondo potrebbero visionare i contenuti della foto o dei video appena postati. Questo, per la legge potrebbe causarvi seri problemi. Scopriamo insieme le motivazioni.
Multe salatissime per chi pubblica queste foto sui social
Chiedere ad un nostro amico di essere ritratto in una foto non significa avere il diritto automatico di pubblicare lo scatto quando e dove vogliamo. Dunque, nel momento in cui decidiamo di postare una foto senza verificare il consenso di tutti quelli che sono stati ritratti in essa, commettiamo un reato. Certo, oggi come oggi, i verbi come pubblicare, postare e twittare rappresentano azioni “must” delle nostre giornate. Operazioni rese “normali” dalla voglia di condividere emozioni ed esperienze con il mondo esterno. Ovviamente, a disciplinare la situazione ci pensa la giurisprudenza. Con il codice della Privacy.
Social e normative
Fatta eccezione per alcune situazioni, in cui è concessa la pubblicazione senza consenso, in linea generale, la legge punisce severamente chi esegue un illecito trattamento di dati personali tramite il web. Previsti, ad esempio, 516 euro di sanzione per coloro che postano foto e video diffamatori, rischiando nei casi più gravi, anche una reclusione dai 6 mesi a 3 anni.
Cosa non si può pubblicare secondo la legge
Facciamo un po’ di chiarezza in merito. Secondo la giurisprudenza non andrebbero pubblicate sui social, immagini di persone non famose riconoscibili e visibili da tutti senza avere la loro autorizzazione. Condannate anche le foto di minorenni rese pubbliche senza il consenso dei genitori. Non importa la dimensione della foto o se il soggetto immortalato da lontano appare da lontano. Il punto è che se risulta vagamente riconoscibile potremmo incorrere in sanzioni e richieste consistenti di risarcimento danni. Può essere pubblicata, invece, oltre allo scatto con autorizzazione del soggetto ripreso, anche una foto in cui l’individuo, pur non avendogli chiesto il consenso, è riconoscibile ma inserito in un contesto limitato. Ad esempio, quando la foto è visibile solamente ad una cerchia ristretta di amici.
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