I possessori di Partita Iva con regime forfettario devono tenere bene gli occhi aperti nei prossimi mesi. Bisogna, infatti, monitorare gli incassi per non trovarsi spiazzati a fine anno. I professionisti e i lavoratori autonomi non devono superare la soglia dei 65mila euro in un anno solare. La conseguenza è la decadenza del regime di favore. Nel caso in cui ciò avvenga, nell’anno successivo cambierà il regime fiscale. Ecco perchè è di fondamentale importanza effettuare il predetto monitoraggio.
Non bisogna distrarsi e iniziare già a fare i conti del totale delle fatture emesse. In tal modo si riuscirà a capire, con assoluta precisione, quanto fatturato alla data odierna.
I requisiti per mantenere il regime forfettario
Il contribuente, per continuare ad avere il regime forfettario, è tenuto, nell’anno precedente, a rispettare una serie di requisiti. Il primo requisito è quello di non superare i 65mila euro. In secondo luogo, è necessario non aver sostenuto spese superiore a 20.000 euro lordi. Il riferimento è al lavoro accessorio, al lavoro dipendente e a compensi a collaboratori.
Nel contempo c’è da tenere presente una ulteriore disposizione. E cioè che il contribuente, con questo regime, determina il reddito con il principio di cassa. Cosa significa? Che i ricavi/compensi sono riferiti all’anno in corso.
Facciamo un esempio pratico
Il contribuente ad oggi ha incassato ricavi/compensi per 50mila euro. Di conseguenza, per mantenere il regime per il prossimo anno, deve fare attenzione a quanto incassa per i futuri 84 giorni. È obbligato, infatti, a non superare i 15mila euro così da non sforare i fatidici 65mila euro. In effetti, questa operazione di controllo, va fatta proprio negli ultimi mesi dell’anno, in modo da calibrare l’andamento dei ricavi/compensi. Perciò è fondamentale monitorare ora gli incassi per non trovarsi, poi, spiazzati a fine anno.
Esclusione dal regime forfettario
Da tenere presente, inoltre, altre cause che possono provocare l’esclusione dal regime forfettario. In conclusione, indichiamo una o più situazioni.
Le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva, o di regimi forfettari di determinazione del reddito, rimangono fuori.
Inoltre, lo stesso accade per soggetti non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea. Si aggiunge il caso del contribuente residente in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni. Di conseguenza, deve produrre in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente realizzato.
Non hanno via libera a questo regime, invece, i contribuenti che effettuano operazioni di cessione di fabbricati, terreni o mezzi di trasporto. Infine, vale, per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari. Non c’è da distrarsi in questi giorni, meglio monitorare gli incassi per non trovarsi spiazzati a fine anno.