La demenza senile è una malattia neurodegenerativa dell’encefalo, che sorge tipicamente in età avanzata.
È caratterizzata da un progressivo declino cognitivo, generalmente irreversibile, che si manifesta con una serie di disturbi.
Questi ultimi sono legati alla memoria, all’attenzione, all’orientamento spazio-temporale ed alla coscienza. Le cause della demenza senile non sono ancora molto chiare. Quello che sappiamo è che i principali fattori scatenanti sono la morte delle cellule nervose e l’incapacità di comunicare tra loro.
Attenzione ai fattori di rischio
Secondo quanto riporta la Fondazione Veronesi, ci sono 12 fattori di rischio che agevolano l’insorgenza della demenza senile. Tra questi, come vedremo tra poco, vi sono alcune patologie che sopraggiungono con l’avanzare dell’età o a causa di stili di vita scorretti.
Infatti, molti trascurano queste 3 patologie che potrebbero essere l’anticamera della demenza senile
Uno dei fattori di rischio che spiana la strada alla demenza senile è l’ipertensione arteriosa.
Questa condizione, caratterizzata da un’elevata pressione sanguigna nelle arterie, è davvero un “killer silenzioso” perché non manifesta sintomi evidenti.
Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato la correlazione tra pressione alta e demenza senile.
È molto importante quindi trattare efficacemente questo disturbo per ridurre l’incidenza della demenza.
Questo si può fare non solo con adeguate terapie farmacologiche, ma cambiando il proprio stile di vita e l’alimentazione. Infatti, ecco la frutta consigliata dagli esperti per abbassare la pressione alta.
Un altro fattore di rischio della demenza è l’ipoacusia, ossia la progressiva riduzione o perdita dell’udito. Questo disturbo è altamente invalidante ed è considerato, infatti, un “handicap sociale”.
Tre le cause dell’ipoacusia potrebbero esserci infezioni virali, malattie autoimmuni, otiti, tumori, perforazioni del timpano e così via.
Anche i tappi di cerume potrebbero provocare la perdita dell’udito, con dei rischi sulla memoria e sul declino cognitivo.
Infine, un disturbo che aumenta la probabilità di sviluppare una demenza è l’obesità. Anch’essa è inevitabilmente legata all’alimentazione ed è un fattore di rischio sia per le malattie cardiovascolari, che per alcuni tumori e patologie.
Si caratterizza per l’accumulo patologico di grasso corporeo, dovuto non solo ad una cattiva alimentazione, ma anche alla sedentarietà e l’insonnia.
Per diagnosticare uno stato di obesità, si può misurare l’indice di massa corporea, ossia il rapporto tra il peso e l’altezza. Un valore pari o superiore a 30 indica obesità; pari o superiore a 40 indica invece un’obesità estrema. Tuttavia, questo strumento è incompleto perché non misura l’effettiva presenza di grasso corporeo.
L’importanza della prevenzione
Il contrasto alla demenza senile è una delle sfide più importanti della medicina del ventunesimo secolo. Una volta scoperto che molti trascurano queste 3 patologie che potrebbero essere l’anticamera della demenza senile, è fondamentale riuscire a prevenirla.
Questo passa, ovviamente, dall’abbandono di vizi come il fumo o il consumo di alcol e dal cambiamento dello stile di vita. Inoltre, si possono svolgere diverse attività ricreative per mantenere attivo il cervello.