Ci sono carni che consumiamo quotidianamente e altre che invece compriamo raramente. Le carni bianche di pollo e tacchino sono unanimemente considerate come buone per il nostro organismo. Quelle rosse, invece, di suino, bovino ed equino, da consumare con attenzione senza eccedere. Il contenuto di colesterolo di quest’ultime può nuocere al nostro corpo se non stiamo attenti alla loro assunzione. Ci sono poi le molto meno conosciute carni nere. Sono quelle di cacciagione, si distinguono in carni da piuma, come il fagiano, il piccione o da pelo, come quelle di cervo e cinghiale.
Delle prime fa parte anche un volatile di taglia piccola, le cui carni vengono prodotte ormai in allevamento. Anche se è tra i più cacciati in quanto non specie a rischio estinzione. Stiamo parlando della quaglia, un piatto che per anni ha fatto parte della tradizione culinaria italiana, ma che oggi è quasi scomparso dalle nostre tavole. Eppure la carne di questo uccello ha tantissime proprietà nutrizionali positive per il nostro organismo. Così come le sue uova, che sembrerebbero poverissime di colesterolo.
Molti la ignorano ma questa tenera carne ricca di proteine non dovrebbe mai mancare nella nostra dieta
Quelle che proporremo sono tutte indicazioni che si riferiscono alle quaglie allevate. Non a quelle da cacciagione. Infatti, i valori di quelle selvatiche sono diversi, pur rimanendo comunque validi. Innanzitutto la quaglia d’allevamento è poverissima di colesterolo. È una carne magra, se ne può mangiare tranquillamente anche la pelle, perché contiene pochi grassi. In più, ha un alto valore proteico, oltre a essere ricca di sali minerali. Queste caratteristiche la rendono adattissima per chi soffre di anemia. Sono ottime per gli anziani e i bambini, perché di facile digestione, oltre che molto nutrienti.
Possono essere cucinate in più modi. In forno o in padella sono quelli classici. Rosolate con una goccia di olio e un po’ di spezie a piacere. Si cucinano intere e c’è pochissimo scarto a livello di ossa, anche perché molto tenere. È una carne piuttosto saporita quindi non necessita di molto sale. Un’importante controindicazione per le quaglie riguarda chi soffre di gotta o di uricemia. Essendo molto alta la quantità di purine, è preferibile limitarne molto il consumo per chi ha problemi di iperuricemia. In questo, le carni di quaglia sono assimilabili a quelle rosse, di conseguenza se ne consiglia un’assunzione molto moderata.
Se non si soffre di questo problema, invece, dovrebbe essere spesso presente sulle nostre tavole. Molti la ignorano ma questa tenera carne ricca di proteine non dovrebbe mai mancare nella nostra dieta, la quaglia non ha bisogno né di frollatura né di marinatura. Questa è un’eccezione per quel che riguarda le carni da selvaggina. Non necessita di tempi di cottura lunghi. È quindi un piatto facile e veloce, da proporre per uso quotidiano, ma da non scartare anche per pranzi e cene informali.
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