C’è chi crede che parte della nostra vita sia nelle mani della “Dea bendata”. Sono i superstiziosi, coloro che pensano che, oltre agli sforzi e all’impegno personale, un pizzico di fortuna sia necessaria per risolvere i piccoli grandi problemi quotidiani. Per attirare a sé la buona sorte, ci si circonda di oggetti portafortuna e si cerca di tenere ben lontani quelli meno propiziatori. Ma per farlo, bisogna conoscere i poteri che secondo la scaramanzia vengono attribuiti agli oggetti. In particolare, oggi vedremo le piante.
Evitiamo le gaffe
Ebbene, molti ignorano che queste piante attirano la sfortuna nei luoghi dove vengono posizionate. Sapere quali sono può esserci utile non solo per starne lontani, ma anche per evitare di fare la gaffe di regalarle a qualcuno superstizioso.
Dunque, i più superstiziosi non vedono di buon occhio i cactus, piante grasse capaci di crescere anche se abbandonate a loro stesse. In accordo a queste teorie, le spine che avvolgono le foglie del cactus sono antenne “attira sfortuna”. Quindi chi si pungerà, toccandole inavvertitamente, potrebbe essere colpito da eventi nefasti. Stessa sorte è riservata alle spine dell’agave, vista come una lontana cugina dei cactus.
Tutti sanno che in Giappone il bonsai è considerato la pianta della spiritualità per eccellenza. Quindi è legato a stati di positività e di buon augurio. Tuttavia, non tutti la pensano nello stesso modo. Infatti, secondo alcuni il taglio tipico riservato a questa pianta impedirebbe il progresso e la crescita delle persone che orbitano intorno al loro. Pertanto i bonsai sarebbero visti come simboli negativi, legati all’energia ferma e stagnante.
Molti ignorano che queste piante attirano la sfortuna e non andrebbero mai tenute in casa né regalate
La lingua di suocera ha una fama controversa. È chiamata anche pianta del serpente a causa della forma delle sue foglie, strette e allungate che si distendono verso l’alto. Ebbene, questi due appellativi dati alla sansevieria per alcuni la legano ad auspici negativi. È una pianta presente in molte case perché cresce sana e rigogliosa senza troppe cure e con poca luce.
Infine, quella che nella tradizione popolare viene chiamata l’erba miseria: la tredescantia. Ebbene, leggende tramandate di bocca in bocca raccontano che questa pianta non deve mai essere data in dono o rubata. Qualora malauguratamente ne entrassimo in possesso, due sono i sistemi per impedire che attiri la sfortuna. Dunque bisognerà metterla in un vaso insieme all’aloe. In questa maniera le spine di quest’ultima imprigioneranno le energie negative che l’erba miseria attirerà, impedendo che procurino danno a chi la possiede. In alternativa si dovrà mettere un vaso sul tetto, cosicché possa farci da scudo per difendere la casa da eventi nefasti.
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