Il sistema produttivo è in grande difficoltà. Il protrarsi delle chiusure della attività acuiscono i problemi. Su un punto sono tutti d’accordo: mettere i soldi nelle casse delle aziende per ripartire. Ma come fare? Oggi regna dal più grande al più piccolo imprenditore la paura della ripresa. Dopo oltre un mese di braccia conserte molti si chiedono se vale la pena riavviare le attività. Purtroppo gli strumenti messi in atto fino ad oggi non sono incisivi e di prospettiva. Ai più dà l’impressione che siano misure studiate per rinviare il problema di qualche mese. Quello che si chiedono gli imprenditori e come arrivarci a quella meta. I costi fissi si stanno continuando a pagare con quei pochi soldi messi da parte. Molti si interrogano se vale veramente la pena spendere questi soldi oggi per poi rischiare in futuro dove inizieranno a pesare anche i costi variabili.
Le aziende per riaprire di cosa hanno bisogno
Mettere i soldi nelle casse delle aziende per ripartire è la base di partenza altrimenti non si sarà in grado neanche di alzare la saracinesca. Questa liquidità serve per riavviare le attività nell’ottica individuata dalla Banca europea per gli investimenti. Le priorità sono pagare gli stipendi ed evitare licenziamenti, il pagamento di fornitori, e far fronte a spese di riavviamento della macchina aziendale. Oggi le aziende non hanno soldi e neanche le banche sono disponibili a prestarli.
Trovare una soluzione
Per raggiungere questo obiettivo e dare una risposta concreta alle imprese vanno individuati dei paletti in modo da garantire liquidità. La Confapi ipotizza di prendere come parametro base la media del fatturato dell’ultimo biennio. Mettere i soldi nelle casse delle aziende per ripartire rispettando questo parametro è una soluzione. Questi soldi prestati potrebbero essere ritornati in un arco di tempo quinquennale o decennale. Un occhio di riguardo va tenuto anche agli investimenti sostenendoli per almeno 18 anni con sistemi di preammortamento di almeno 24 mesi.
Se la Pubblica Amministrazione pagasse i debiti
Molti fornitori della pubblica amministrazione reclamano per pagamenti non ricevuti. C’è una normativa che andrebbe rispettata ma purtroppo gli Enti non la rispettano nonostante i richiami anche della Commissione Europea. Si stima che siano 53 miliardi di euro i soldi che devono avere le imprese dalla pubblica amministrazione.