Merger and acquisition in calo

fondi comuni di investimento

Nonostante un 2019 complesso le operazioni merger and acquisition hanno resistito toccando 3.400 miliardi di dollari a livello globale. Stiamo parlando di un calo solo del 2% rispetto all’anno precedente. Poca roba rispetto al contesto socio-economico del 2019.

Questa stima viene fuori da un lavoro complesso fatto con dati Dealogic e contenuti in un report di Bain & Company che ha analizzato fusioni e acquisizioni aziendali.

Ad una prima analisi si nota che nonostante la volatilità dell’attività economica con le aziende in posizione recessiva, il risultato ottenuto è stato  un buon business.

Le fasi altalenanti

Le operazioni merger and acquisition nei primi sei mesi sono state in calo in Europa e Asia, di tutto altro segno nell’altra parte dell’anno. Questo andamento si è avuto anche in Italia.

Negli Stati Uniti, invece dopo un avvio vigoroso l’operazione merger and acquisition ha avuto un periodo di stabilità.

L’Italia è ancora appetibile per fare affari

Nonostante l’economia italiana ristagna, gli investitori interessati a fare affari in Italia non mancano. Sono soprattutto i fondi di private equity a guardare con attenzione il mercato italiano e a fare affari approfittando anche del periodo di sfiducia. Un settore  monitorato costantemente è quello  delle realtà medio-piccole che presentano un alto tasso di innovazione rispetto ad altri parti del mondo. Per questo si spiegano le tante acquisizioni di realtà semi sconosciute fatte nell’ultimo periodo da parte di fondi di private equity.

I fondi di private equity a cosa guardano

Il settore dove l’Italia è stata terreno di conquista è quello della moda e del lusso. Le aziende non facendo sistema tra loro, soprattutto in periodi di congettura economica, i grandi fondi di private equity ne approfittano per fare affari.

Il futuro

Molti manager stanno spostando i loro portafogli da attività tradizionali di successo ma con una crescita più lenta a nuovi motori di crescita. Su tutti si sfrutta la funzione digitale: dall’intelligenza artificiale, l’analisi dei big data o la robotica.