MERCATI TRA SUPPORTI E DECISIONI MONETARIE
INTERVISTA A GIAN PIERO TURLETTI
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A SUO AVVISO, QUALE IMPATTO POTREBBERO AVERE LE PAROLE DI DRAGHI?
Draghi ha ribadito una visione basata su due elementi principali: mantenimento dei tassi attuali e prospettive di crescita.
Ovvia la reazione dei principali listini azionari.
Sul medio termine, una visione macroeconomica che agevola il mantenimento di un trend strutturale rialzista sulle principali borse.
Del resto, non possiamo dimenticare cosa significhi una prospettiva di tassi bassi.
Valorizzazione anche del patrimonio immobiliare, con conseguente tenuta di valore di assets che, in termini di garanzia e di settore economico, sono importanti ai fini della ripresa.
Una prospettiva di tenuta del settore immobiliare costituisce garanzia anche del sistema bancario, e settorialmente il settore immobiliare è quello che in molte economie fa da volano.
Mi riferisco al settore immobiliare proprio anche perché dagli Usa provengono alcuni indici che denotano proprio una ripresa di questo settore, il che conferma l’avvio di una fase di ripresa generale che, pur con ritardo rispetto all’economia americana, lo stesso Draghi conferma per l’Europa.
MA SOTTO IL PROFILO TECNICO?
Le principali borse paiono aver realizzato un bottom in corrispondenza di un punto vibrazionale rilevante, caratterizzato dalla confluenza di elementi supportivi di medio e lungo termine.
I prossimi giorni, l’eventuale conferma del superamento di taluni riferimenti resistenziali, unitamente ad indicazioni del signal indicator, potrà confermare o meno la prospettiva generalizzata di ripresa dei listini azionari.
Lo scenario a mio avviso più probabile, a fronte delle indicazioni dell’analisi frattale, è quello di una ripresa che fa leva sul particolare rilievo assunto dal mese di Luglio, ma questa prospettiva deve essere confermata dal Top or bottom, il quale non mancherà di darci segnali di conferma o di modifica di questa prospettiva frattale.
SEMPRE A PROPOSITO DI TASSI E DI PROSPETTIVE DI MERCATO, PUO’ APPROFONDIRE TALUNI ASPETTI DEL REPORT DI MEDIOBANCA CHE PARLAVANO DI DUBBI SULLA SOSTENIBILITA’ DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO?
La ringrazio di questa domanda, che mi consente di chiarire taluni aspetti, cui già avevo fatto cenno in precedenti interventi.
Uno degli aspetti sottolineati in quel report era il cosiddetto spread interno, cioè la differenza di tasso effettivo riscontrata nel rapporto tra bot e btp di pari scadenza.
Teoricamente, infatti, ad esempio tra un btp con vita residua di sei mesi e bot di pari scadenza non dovrebbero esserci scostamenti di rendimento, mentre la presenza di una tale circostanza è stata interpretata come indice di rischio.
Devo dire che non condivido assolutamente tale analisi, in quanto, in primis, tale differenza analizzata è minima e corrisponde solo al fatto che certi strumenti sono meno liquidi di altri.
Del resto, non avrebbero senso certi prezzi più bassi di altri, a parità di tasso nominale, in un btp di vita residua più breve di altri, eppure questo succede talora non ovviamente come espressione di un maggior rischio, ma proprio in considerazione di una minor liquidità dello specifico strumento.
Altra considerazione riguarda poi l’utilizzo di strumenti derivati.
A COSA SI RIFERISCE?
Al fatto che l’Italia per entrare nell’euro avrebbe fatto uso di alcuni contratti su strumenti derivati stipulati con la banche.
Ma questo non deve trarre in inganno.
Lo strumento derivato non deve, infatti, essere solo e sempre visto come strumento necessariamente speculativo.
Non dimentichiamoci che l’uso originario e spesso sottaciuto del derivato è quello di garantirsi da certi rischi.
Del tutto logico, quindi, che anche l’Italia, come altri paesi, abbia fatto ricorso a tali strumenti.
ED A SUO AVVISO QUAL’E’ LA PERCEZIONE DI TALI FATTI DA PARTE DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO?
Analizzando le quotazioni del btp future, possiamo notare una fase di ripresa, che sicuramente denota come il mercato non abbia dato credito a certe ipotesi di mancata sostenibilità del debito pubblico.
Quanto agli aspetti tecnici, come già indicato in precedenti interventi, o si conferma il superamento della resistenza dinamica in essere, ora transitante in area 110,8, oppure il punto di approdo del ribasso intrapreso sui massimi di maggio, pare condurre verso un bottom entro la fine di luglio.
INFINE, UNO SGUARDO AL GOLD FUTURE.
COSA NE PENSA?
Sicuramente, la previsione di ribasso strutturale è stata pienamente confermata dalla dinamica delle quotazioni.
Ora siamo in prossimità di elementi supportivi, che potrebbero generare una fase correttiva anche di una certa ampiezza, ma con quotazioni per ora ancora inserite in un quadro ribassista strutturale di lungo termine.