a cura di Davide Marone Account Manager 24option
La chiusura della settimana scorsa sui mercati finanziari ha visto i listini azionari protagonisti in positivo, dopo che nel finale di giugno e nei primi giorni di luglio avevano mostrato chiari segnali di possibili forti ribassi: rally dunque dei benchmark americani, mentre più contenuti sono stati i guadagni in Europa.
Il dollaro americano è stato invece riguardato da discrete vendite, nonostante l’aggregato di dati sul mercato del lavoro sia stato nel complesso positivo con la creazione di 213mila nuovi posti di lavoro creati da attese di 200 e con il dato precedente rivisto al rialzo di 244mila. Ciò che il mercato è andato verosimilmente a scontare è stato il dato sui salari medi calati al +0,2% e soprattutto la disoccupazione ritornata al 4% dal precedente 3,8%.
Il biglietto verde è stato così ampiamente venduto, come mostrato chiaramente dal cambio principe Eurodollaro che ha superato le resistenze (citate oramai da settimane) tra 1,17 e 1,1730, con quello che tecnicamente si presenta come un cammino plausibile verso area 1,18.
Va tuttavia detto che il quadro sul mercato valutario non appare così univoco in senso dollaro-centrico:UsdJpy resta ancora piuttosto vicino ai supporti a 110,20 e si è slegato anche dalla sua correlazione positiva con le Borse, delle quali non ha seguito i rialzi. Situazione dunque anomala e di difficile lettura.
Stesso dicasi per Gbpusd, che vede una sterlina sotto pressione dopo le dimissioni del ministro Davis legate alla trattiva sulla Brexit e che potrebbe minare la tenuta del governo May. Ampio gap di apertura per la sterlina che però appare in grado di salire bene sopra 1,33 in direzione 1,34.
Attenzione invece ad AudUsd e NzdUsd che sono saliti grazie alle vendite di biglietto verde, ma che si trovano al cospetto di resistenze rispettivamente a 0,7475 e 0,6850 che dunque potrebbero condurre a nuove vendite.
Per UsdCad possibili discese in direzione 1,3040 prima di rimbalzi up.
