Mercati sul crinale di Lungo Termine

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INTERVISTA-ANALISI a cura di Gian Piero Turletti

NELLA PRESENTE ANALISI VENGONO UTILIZZATI ALCUNI GRAFICI, CHE POTETE TROVARE ALL’ALLEGATO.

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IN MOLTI INTERVENTI, PUBBLICATI ANCHE NEGLI ANNI PASSATI, LEI AVEVA INDIVIDUATO IL TERMINE DEL RIALZO DI LUNGO TERMINE, PER I PRINCIPALI MERCATI AZIONARI, PROPRIO IN CORRISPONDENZA DELLE RETTE DI RESISTENZA, RECENTEMENTE INTERESSATE DAI CORSI.

COSA PENSA AL RIGUARDO?

Spesso le resistenze dinamiche di lungo e lunghissimo termine consentono proiezioni molto attendibili, in termini di prezzo e tempo, relativamente al termine di trend primari rialzisti. Ovviamente considerazioni analoghe, e simmetriche, valgono nei trend ribassisti per i supporti dinamici di lungo/lunghissimo termine.

Finchè tali livelli non sono interessati dai corsi, il tutto rimane confinato nei limiti di una proiezione, mentre quando invece avviene l’intersezione tra corsi e livelli, allora occorre fare attenzione ai segnali di confermata inversione.

E proprio con riferimento a questi ultimi, appare probabile come già intervenuta un’inversione del trend primario rialzista che ha accompagnato i mercati azionari negli ultimi anni.

PUO’ DETTAGLIARE TALE ANALISI CON RIFERIMENTO AI GRAFICI ALLEGATI ALLA PRESENTE?

I grafici allegati si riferiscono a due principali mercati azionari, Dow Jones e Dax.

Il grafico numero 1 illustra sul Dow Jones, usando barre mensili, due fondamentali rette di resistenza di lungo/lunghissimo termine, parallele ad altrettanti supporti dinamici.

Il grafico numero 2 evidenzia la tipica dinamica che interviene alla fine di un trend primario rialzista.

Dapprima le quotazioni superano al rialzo i livelli rappresentati dalla resistenze, con un evidente overshooting rialzista, che esprime una situazione di eccesso d’ottimismo, quel classico eccesso che si riscontra nella fase finale di un trend.

Poi, invece, i corsi virano al ribasso e non riescono ad essere supportati dalle resistenze dinamiche che, essendo state superate al rialzo, dovrebbero invece fungere da supporto, in base al principio del cambio di polarità.

E’ proprio questo, nel 90 per cento ed oltre dei casi, un chiaro segnale che un top di lungo/lunghissimo termine, ormai si è formato.

Del resto, basta osservare sui grafici allegati cosa è successo le precedenti volte che i corsi hanno intersecato tali rette resistenziali.

PASSIAMO QUINDI ALLA SITUAZIONE DEL DAX?

Come risulta evidente dai grafici allegati 3 e 4, il Dax si trova in analoga situazione.

In particolare, il grafico numero 3 evidenzia, ancora una volta, rette resistenziali di lungo/lunghissimo termine, parallele di analoghe rette supportive.

Infine, il grafico numero 4 evidenzia la tipica dinamica, anche sul Dax, di fine di un trend primario rialzista.

Dapprima le quotazioni oltrepassano al rialzo le rette resistenziali, quindi le oltrepassano al ribasso.

Attualmente la barra mensile si sta posizionando lungo la retta resistenziale inferiore.

Una confermata rottura ribassista di quest’ultima, in chiusura di febbraio, sarebbe un’ulteriore conferma della fine del trend primario anche per il Dax, fermo restando

che sul Dow Jones tale segnale ribassista è già intervenuto su entrambe le rette di resistenza di lungo/lunghissimo termine.