Mercati internazionali: quale scenario?

Portofino

Gennaio si è presentato come un mese di fondamentale importanza, per i mercati azionari internazionali.

Ha infatti consentito di ottenere diverse conferme del trend rialzista di lungo termine, che pareva avere interessato la totalità, o quasi, delle borse occidentali.

Abbiamo dedicato, su questo blog, diversi articoli all’analisi delle borse occidentali, e riassumendo le potevamo distinguere in due grandi categorie:
borse che chiudevano il 2010 avendo pienamente confermato, con riferimento a diverse tecniche di analisi, un trend primario rialzista, e borse, invece, che presentavano uno scenario prospettico decisamente più incerto.

Tra le prime gli indici statunitensi, mentre tra le seconde proprio la nostra borsa italiana, rappresentata dal FTSE MIB, e quella spagnola, con riferimento all’indice Ibex 35.

Avevamo, per questa seconda categoria, rinviato al nuovo anno la definizione di un più definito scenario prospettico di lungo, e possiamo quindi dire che questo si conferma nel mese di gennaio coerente con quello degli altri principali indici azionari occidentali, al rialzo in ottica di lungo termine.
Ma rinviamo tale tipo di analisi ad altri articoli, e dedichiamo la presente analisi allo scenario prospettico di breve e medio termine, utilizzando, per il nostro studio, a sintesi della posizione dei mercati occidentali, tre indici:
Eurostoxx 50, quale sintesi dei mercati europei
Ftse Mib
Dow Jones.

Su tutti questi indici, a partire dalla fine di novembre 2010, si è assistito alla formazione di un canale rialzista di beve/medio, che ha costituito, intanto, anche elemento determinante per la conferma del trend di lungo (ma su questo rinviamo ad altro articolo).

Al tempo stesso, osserviamo che a partire da tale periodo, i principali minimi e massimi si sono proprio collocati in corrispondenza della retta supportiva e di quella resistenziale, che formano il predetto canale.
Complessivamente, osserviamo quindi che i corsi si trovano in prossimità della retta di resistenza, con particolar riferimento all’Eurostoxx ed al FTSE MIB, e tale elemento si unisce ad altri, che individuano la presenza di un potenziale setup d’inversione ribassista.

In particolare, sull’Eurostoxx 50 i corsi azionari si trovano ora in corrispondenza di un rilevante incrocio di resistenze dinamiche: la retta resistenziale, parallela a quella supportiva, che individua il dianzi richiamato canale rialzista, intersecante i minimi giornalieri del 30 novembre 2010 e del 10 gennaio 2011, e la resistenza dinamica che interseca i massimi di gennaio ed aprile 2010.
A livello temporale, siamo peraltro in presenza di un setup abbastanza rilevante, in ottica di medio termine, riconducibile ad una coincidenza di setup a livello mensile, settimanale, nonché giornaliero (24 gennaio).
Ci sarà inversione al ribasso?

Per rispondere a tale quesito, aggiungiamo, intanto, che alcuni setup sui mercati sono confermati anche da altre tecniche, come la Bussola di W. Street, o il Vix indicator, con particolare riferimento ai mercati internazionali che presentanto maggior correlazione con tutte, o quasi, le altre borse occidentali.
Naturalmente, la presenza di un intreccio di resistenze grafiche o setup di potenziale inversione non garantisce che inversione ci sarà.
A nostro avviso, occorre ancora, quanto meno, un tassello, cioè una configurazione settimanale negativa, che pare preannunciata da indicatori, su time frame giornaliero, come TC2 e FEI, ma che potrà essere confermata solo in chiusura settimanale.

Gli scenari prospettici che, quindi, a questo punto appaiono più probabili, sono i seguenti:
in caso di conferma settimanale negativa, i corsi dell’Eurostoxx 50 lascerebbero spazio ad una correzione di medio, cui seguirebbe il più probabile setup di inversione al rialzo nella terza o quarta settimana di febbraio.
In caso di conferma rialzista, invece, il setup di potenziale inversione si colloca fra tre settimane.
Analogo intreccio di resistenze dinamiche troviamo sul FTSE MIB, unitamente ad un’impostazione ciclica, sulla base del Top or bottom, di natura direzionale.
Questo implica che una conferma ribassista a livello settimanale determinerebbe uno scenario di ribasso, che candiderebbe, quali più probabili setup d’inversione al rialzo, la seconda o terza settimana di febbraio, mentre una settimana di continuazione al rialzo proietterebbe, quale prossimo setup d’inversione ribassista, la seconda settimana di febbraio.
Con riferimento sia all’Eurostoxx, sia al FTSE MIB, una conferma settimanale rialzista potrebbe, comunque, lasciare spazio ad un breve ritracciamento, anche fino ai primi giorni della prossima settimana.

Ed infine veniamo al Dow Jones. Lo scenario grafico dell’indice statunitense, la cui analisi non poteva mancare, per l’evidente correlazione con tutti i principali indici occidentali, appare non ancora interessato da resistenze di particolare rilievo.
Tuttavia, siamo in presenza di setup temporali di potenziale inversione ribassista, riconducibili alla bussola di Wall street ed al time frame settimanale secondo il metodo Top or bottom, oltre al segnale del Vix indicator, che ovviamente impatta, in primis, gli indici statunitensi.
Ancora una volta, comunque, appare decisiva la configurazione del setup settimanale.
In caso di conferma negativa in chiusura di questa settimana, si aprirebbe uno scenario correttivo di medio, destinato ad esaurirsi verso la terza o quarta settimana di febbraio.

Diversamente, anche per il Dow Jones non si eclude un breve ritracciamento, sino ai primi giorni della prossima settimana.

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