Mercati in preda alla tempesta Huawei

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Arrestata in Canada Wanzhou Meng, figlia del fondatore del colosso tecnologico Huawei Ren Zhengfei, nonché cfo dell’azienda del padre.

Caso Huawei. Le conseguenze sui mercati

La notizia si è diffusa in Europa in mattinata ma in Asia aveva già fatto la sua prima vittima illustre: Hong Kong aveva chiuso a -2,9%. Il Vecchio Continente non è da meno e dopo un’apertura sotto pressione, ha continuato a scendere su tutte le borse. Qualche minuto prima delle 13, infatti, il Ftse Mib presentava un passivo del 2,55%  (18.835 punti) con uno spread a 288,3. Le cose non andavano meglio nemmeno in Germania con il Dax di Francoforte a  -2,56%, Parigi e il Cac 40 a -2,4% e il Ftse 100 a -2,5%.

Orizzonte Forex

Intanto il dollaro continua a mantenersi stabile sull’euro in area 1,13 sebbene i driver continuino a muoversi in direzioni contrastate. Difficile, invece, la situazione della sterlina (1,2711, -0,19%) che inizia a soffrire sulla scia della crisi del premier Theresa May battuta ieri in tre votazioni sulla Brexit.

Pesanti anche le notizie sui mercati che arrivano da Vienna dove è in corso il vertice Opec in cui si sta decidendo il taglio della produzione di petrolio per riuscire a riequilibrare le quotazioni in calo registrate nelle ultime settimane.

Caos sui Mercati: Petrolio

Le prime notizie che filtrano dopo i tanti incontri bilaterali, parlano di un taglio proposto da Ryad non superiore al milione di barili contro attese che oscillavano tra 1,2 e 1,4 milioni di barili al giorno. Il pericolo è che on una cifra simile proposta dalla sola Opec non si avrebbe nessuna conseguenza concreta sul mercato di riferimento, per questo motivo assume un’importanza capitale ciò che deciderà di fare la Russia, membro esterno ma che ha recentemente confermato la sua collaborazione per il resto del 2019.

I titoli a Piazza Affari

Guardando ai protagonisti a Piazza Affari dieci minuti prima delle 13 si nota come nessuna azione del Ftse Mib risulti in rialzo. Maglia nera del listino milanese è Diasorin con -6,7% (h.12.35), condannata da un report di Kepler Cheuvreux secondo il quale si evidenziano difficoltà da parte dell’azienda di diagnostica nel raggiungere i target finanziari entro la fine dell’anno. Da qui un taglio del target price che passa da 100 a 76 euro. Non vanno meglio le cose per Eni che, allo stesso momento era fotografata con un passivo del 2% proprio a causa della debacle del barile. Una volatilità che però, secondo quanto reso noto da Mediobanca non vieterà al settore di offrire spunti di investimento, in particolare per Eni giudicata non solo un’azione a sconto rispetto ai competitor ma anche con un grande appeal a livello di dividendi.