Si riprendono i mercati europei.
A dare una mano nella mattinata è l’ottimismo sull’incontro tra Trump e Xi Jimping. Un incontro che non più tardi della settimana scorsa era stato già dato per svanito.
Piazza Affari
I mercati europei si stanno riprendendo. Alle 12.45 infatti Piazza Affari vanta un attivo seppur parziale di 1,45% (19.634 punti). Un risultato che, almeno per la mattinata, pone il Ftse Mib al primo posto tra le maggiori piazze di scambio del Vecchio Continente. Lo spread tra Bund tedeschi e Btp italiani è arrivato a 279,5 punti. Intanto il rendimento sul decennale tricolore è a 2,9%.
Il resto d’Europa
Luce verde anche per il resto dei mercati d’Europa. Alla stessa ora, inoltre, il Cac 40 di Parigi arrivava a +0,85% mentre il Dax tedesco di Francoforte sfiorava lo 0,8%. Più in basso invece, si fermava il Ftse 100 di Londra. Alle 12.50 infatti l’indice della Gran Bretagna non riusciva a fare meglio di un +0,3%.
La Gran Bretagna in difficoltà.
Per quale motivo il mercato inglese restava al passo rispetto alle altre borse europee? La risposta è nei dati sul Prodotto interno lordo dell’ultimo trimestre 2018, fermo a un +0,2%. In calo anche il dato finale per l’anno appena concluso: +1,3% per il 2018, in calo rispetto a +1,8% del 2017.
Brutte notizie anche per la produzione industriale. In calo dello 0,5% a dicembre rispetto al mese precedente. Un peso non indifferente che si va ad aggiungere a quello arrivato dalle ultime previsioni al ribasso della Banca d’Inghilterra. Il pil 2019 di Londra non andrà oltre l’1,2% invece del già preventivato 1,7%. Un peso che si è abbattuto sulla sterlina arrivata a 1,29022 dollari, e a 1,13023 sull’euro.
Londra paga pegno
In altre parole Londra si trova a dover pagare un duplice pegno. Prima di tutto quello che devono pagare tutte le economie mondiali al rallentamento globale. In più la Gran Bretagna si trova letteralmente zavorrata da una Brexit che, a prescindere dall’arrivo o meno di un accordo, segnerà comunque un taglio tra lei e l’Europa. Tutta.
Petrolio in calo
Conferma anche per il momento no del petrolio. Ancora in calo. Dopo l’impennata di luglio con un Brent che è arrivato a superare i 70 dollari e un Wti che ha visto i 74 dollari al barile, l’entusiasmo sembra essersi calmato. Infatti il greggio vede un Brent a 0’,47%, pari a 61,8 dollari e il Wti arriva a perdere addirittura lo 0,95% assestandosi a 52,22 dollari al barile.
Borsa Italiana: idee per il trading sui titoli fino alla chiusura odierna
Tendenza rialzista
Il movimento in corso verrà archiviato al verificarsi dei seguenti movimenti:
Atlantia da chiusure orarie inferiori ai 20,38
Enel da chiusure orarie inferiori ai 5,09
FCA da chiusure orarie infperiori ai 13,02
I livelli per il trading sui mercati da monitorare fino alla chiusura odierna (livelli settimanali da monitorare)
Quali supporti e resistenze monitorare nelle prossime ore?
Tendenza rialzista
Il movimento in corso verrà archiviato al verificarsi dei seguenti movimenti:
Dax Future da chiusure orarie inferiori ai 10.936
Ftse Mib Future da chiusure orarie inferiori ai 19.405
Eurostoxx Future da chiusure orarie inferiori ai 3.142
Tendenza ribassista
Il movimento in corso verrà archiviato al verificarsi dei seguenti movimenti:
Bund Future da chiusure orarie superiori ai 166,66