I mercati tengono, la piazza americana anche. Londra cede.
Piazza Affari
Il problema politico per Piazza Affari si sta dimostrando molto relativo. Infatti il Ftse Mib chiude a un passo dal punto percentuale, per la precisione a 0,99% (20.676 punti) dopo aver retto bene in territorio positivo tutta la seduta. Lo spread, cioè il differenziale tra il rendimento del Bund tedesco e quello del Btp italiano, è rimasto pressoché intatto accusando solo un leggero rialzo alla soglia dei 200 punti (199 per l’esattezza). In leggero aumento anche i rendimenti del decennale italiano a 1,342%.
Mattarella e le consultazioni
Dopo le consultazioni, adesso è il momento dei partiti. O per meglio dire della formazione di un’eventuale maggioranza. Se da un lato PD e M5S lavorano ancora per superare gli scogli (nome del premier e decreto sicurezza primi fra tutti), la Lega di Matteo Salvini non perde le speranze di trovare un accordo con l’antico alleato. Il problema, però, sono i sempre più numerosi dissidi presenti all’interno di tutti gli schieramenti.
I mercati del Vecchio Continente
Il resto d’Europa si presenta al suono della campanella con una certa verve dalla quale, però, è esclusa Londra. Ecco perciò che la fine della giornata vede Parigi con un Cac 40 a 0,32%, stesso, identico risultato della Germania con il Dax di Francoforte. Come detto Londra fa eccezione e lascia sul parterre lo 0,47%
Wall Street
Vanno meglio le cose a Wall Street con tutti e tre gli indici che alle 17.25 (ora italiana) segnano un risultato positivo, seppur parziale. L’S&P 500 infatti guadagna quasi l’1% (0,97 per la precisione), così come anche il Nasdaq. Leggermente più indietro è il Dow a 0,86%.
Botta e risposta Usa-Cina
I dazi voluti da Pechino su 75 miliardi di dollari di merci statunitensi hanno inizialmente sollevato le ire del presidente Usa Donald Trump. Il risultato è stato un possibile aumento dal 25% al 30% delle tariffe a sua volta imposte dagli Usa. Ma il botta e risposta tra Usa e Cina, botta e risposta che comprende anche le parole di Trump intenzionato a riaprire le fabbriche nazionali per riuscire a sopperire ad eventuali carenze di prodotti cinesi, non ha spaventato Wall Street. Il motivo? Sempre Trump che, al vertice del G7 non ha esitato a dichiararsi ottimista sull’andamento dei colloqui.
Mercati: beffa al ribasso?
Dopo il forte ribasso di venerdì i mercati dopo aver segnato un minimo inferiore ritornano al rialzo: Siamo stati beffati dai tweets di Trump? Falsi segnali rientrano nelle regole del gioco ma gli interventi del tycoon sui mercati incominciano a diventare fastidiosi.
Facciamo un riepilogo delle situazione grafica di breve e medio termine.
Nei giorni scorsi a cavallo di clauster di tempo, i mercati sono giunti nelle aree di minimo proiettate per il periodo 1 luglio/30 dicembre. Intorno a quei livelli stiamo assistendo a continui falsi segnali.
Come regolarsi?
Le chiusure di venerdì fino a prova contraria hanno confermato che il ribasso non è ancora finito e che le probabilità sono elevate di assistere a minimi inferiori a quelli segnati nei giorni precedenti a ridosso del ferragosto.
Per domani quali livelli sconfesseranno questo scenario ribassista e confermeranno che il segnale di venerdì è stato un falso segnale/beffa?
Chiusure giornaliere superiori a:
S&P 500 Index
2.929
Ftse Mib Future
20.975
Dax Future
11.820
Eurostoxx Future
3.396
Come al solito si procederà per step.
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