MERCATI AZIONARI: QUALI PROSPETTIVE?
Intervista a Gian Piero Turletti
Veniamo subito ad un interrogativo che oggi si pongono molti investitori e traders: è messo a rischio il trend di lungo termine dei mercati azionari?
La ringrazio di questa domanda, che mi consente subito di fare chiarezza su un aspetto di fondo dei mercati.
Fin tanto che non vi sono conferme di segnali di inversione di un trend, questo si deve presumere ancora sussistere.
Nella situazione attuale, questo cosa significa?
Per valutare il trend di lungo, il mio consiglio operativo è quello di unire un riferimento di prezzo ad un riferimento di tempo.
Praticamente, si tratta di valutare se entro un determinato limite temporale i prezzi si trovino al di sopra o al di sotto di certe soglie.
Più precisamente, bisognerà guardare alle chiusure mensili, ma non solo.
Consiglierei, infatti, di considerare se entro la metà del successivo mese di febbraio le quotazioni si trovino ancora al di sopra o meno dei supporti dinamici relativi ai diversi indici azionari. E vi sarà occasione, quindi, più avanti, di dedicare una specifica intervista a questo tema.
Questo perché capita, talora, che anche su supporti calcolati su time frame mensile vi siano estemporanee rotture, che poi danno luogo a occasioni di acquisto, e non di vendita.
Siamo, peraltro, in una situazione, analizzata sotto il profilo dell’analisi fondamentale, in cui non parrebbero giustificati i ribassi di questi giorni.
Questo perché le borse sono fatte di emotività e di economia.
Bisogna capire dove predomina l’una e dove predomina l’altra, e quando, evidentemente, le quotazioni al ribasso non paiono giustificate da una situazione economica, allora questo significa che le probabilità sono a favore di una ripresa del trend di lungo.
Può spiegarci meglio questo concetto?
Oggi esistono modelli di analisi econometrica, che indicano, con consistente livello di attendibilità statistica anche sul futuro trend di mercato, se i prezzi sono a sconto o a premio, e questi modelli si basano su elementi precisi, come i tassi di interesse.
Nella situazione attuale, i principali mercati sono a sconto.
Questo sta a significare una situazione in cui predomina la volatilità, ed in cui certi eventi emotivi stanno prevalendo, nella considerazione degli operatori, ma senza che questi possano, probabilmente, poi avere il sopravvento sul trend di fondo.
In altri termini, sta prevalendo l’emotività su livelli di prezzo non giustificati, pertanto le probabilità depongono a favore della ripresa del rialzo strutturale di lungo termine.
Del resto, se andiamo ad analizzare le notizie di questi giorni, vediamo come sia evidente l’eccessivo impatto mediatico di certi fatti, tipica situazione in cui, ad esempio, ormai i più hanno venduto, come quando i ladri sono già passati.
Oramai, c’è più poco da rubare o, fuor di metafora, il parco buoi ha già venduto, e quando tutto hanno venduto……..
Consideriamo, ad esempio, la notizia relativa alla bomba H, cioè bomba all’idrogeno.
A parte l’evidente intento propagandistico del regime nord coreano, ben sappiamo che difficilmente la tecnologia a disposizione della Corea del nord poteva consentire a questa dittatura di realizzare non una semplice bomba atomica, ma un ordigno termonucleare.
Peraltro, le prove scientifiche sono a sostegno di questa tesi.
Anche se ormai gli esperimenti di questo tipo si fanno nel sottosuolo, normalmente un certo livello di innalzamento della radioattività è comunque percepibile con certi strumenti, mentre gli aerei spia inviati all’uopo non hanno registrato alcun segnale in tal senso.
Inoltre, lo scoppio di una bomba termonucleare determina un terremoto di una certa entità, mentre la registrazione effettuata segnala un livello decisamente inferiore.
Ma per quanto riguarda il rapporto tra medio e lungo termine degli indici?
Come dicevo dianzi, occorre sempre intersecare l’analisi di breve, con quella di medio, e quella di medio, con quella di lungo.
In tal senso, è anche possibile che determinate proiezioni si realizzino su livelli di prezzo inferiore a supporti dinamici di lungo.
Poi, però, bisogna valutare se l’eventuale rottura di questi ultimi, laddove si verifichi, rappresenti una circostanza estemporanea, o consolidata, e per far questo, direi di valutare le cose come dicevo sopra, cioè solo dopo, ripeto, un certo lasso di tempo, ad esempio considerando la situazione alla metà del mese successivo rispetto alla chiusura mensile.
Comunque, quali prospettive di medio si stanno affacciando sui mercati?
Al momento, sono stati raggiunti tutti i target ribassisti previsti in ottica di breve sui diversi mercati.
Siamo quindi di fronte ad uno spartiacque tra ripresa rialzista e continuazione ribassista.
L’ulteriore evoluzione ribassista dei corsi lascia le porte aperte alla possibilità di target di prezzo ancora più bassi, dando rilievo ad alcuni patterns grafici di medio, del sistema Magic box, la cui valenza ho potuto in questi giorni ulteriormente convalidare, visto il livello quasi millimetrico raggiunto nelle fasi di rimbalzo, proprio in corrispondenza dei livelli tracciati dal metodo.
Questi ulteriori target ribassisti diverranno possibili solo alla rottura di determinati livelli.
Per quanto riguarda, quindi, i mercati, possiamo dire che vi sarà conferma di inversione rialzista al superamento di certi livelli di resistenza dinamica, variabili di giorno in giorno (di seguito i livello valevole per la seduta dell’8 gennaio), mentre le successive aree obiettivo al ribasso diverranno probabili in caso di talune conferme ribassiste.
Pertanto, in caso di ulteriori ribassi, di seguito elenco, indice per indice, i principali target di medio che potrebbero essere raggiunti, sempre secondo il metodo Magic box:
Dax: obiettivo ribassista 9772 se vi sarà cedimento del minimo di ieri, entro la seduta di oggi, 8 gennaio, e successivo setup entro il 3 febbraio.
In caso di cedimento di 9772 con conferma almeno di una chiusura giornaliera, successivo target a 9436, poi 8939, probabile massima estensione temporale del ribasso sino al 29 febbraio.
Resistenza dinamica di oggi a 10610.
Eurostoxx: resistenza dinamica di oggi a 3238.
In caso di cedimento confermato almeno da una chiusura giornaliera di 3027, successivo target a 2937 per/entro il 27 gennaio, poi secondo setup entro il 15 febbraio.
In caso di confermata rottura di tale livello, ulteriore target a 2843.
Ftse mib: resistenza dinamica di oggi intersecante 22240.
Ieri abbiamo assistito ad una seduta particolare, con quotazioni rimbalzate dopo aver toccato il bordo inferiore del canale ribassista di medio e con massimo corrispondente al target ribassista a 20280, che ora funge da resistenza statica.
In caso di rottura del minimo di ieri, confermata da almeno una chiusura giornaliera, prosecuzione del ribasso in direzione dei seguenti obiettivi:
19485, 18985, 17805.
Setup temporali per/entro il: 22 gennaio, 10 febbraio, 17 febbraio.
S & P 500: oggi resistenza dinamica a 2065.
In caso di rottura di 1938, successivo target a 1921, poi 1872 e 1824.
Primo setup temporale per/entro il 4 febbraio.