Mercati azionari: le cose si mettono male?

Stiamo assistendo ad un evento, sui mercati azionari, che definire raro sarebbe errato.

Si tratta, infatti, di un evento mai prima verificatosi, e che potrebbe impattare sul destino dei principali listini in ottica di lungo e lunghissimo termine.

Di cosa si tratta? Quali le conseguenze di un tale evento?

Partiamo dal seguente grafico, che illustra molto chiaramente quello di cui sto parlando.

Il grafico si riferisce all’indice  S&P 500 a barre mensili.

In precedenti articoli ho evidenziato taluni segnali di potenziale pericolo, come alcune divergenze con altri indici.

Ma l’evento di cui parlo non si era mai verificato prima.

A partire dagli anni ’80 si era formata una trend line ascendente, intersecante il punto di bottom nel cerchio in basso a sinistra.

Tale trend line proseguiva sino ad intercettare il minimo del 2009 cerchiato in basso sulla destra.

Nel frattempo le quotazioni avevano formato un top di lungo nel 2000, da dove è stata tracciata una prima trend line parallela.

Tracciata questa seconda retta, si poteva misurare l’altezza del conseguente canale rialzista, rappresentata dalle frecce nere verticali.

Tale retta di resistenza veniva rotta al rialzo nel periodo 2013/2014.

Si poteva quindi proiettare l’altezza del canale sopra la retta di resistenza.

Ed ora le quotazioni dell’indice, per la prima volta nella storia, hanno toccato proprio   la retta superiore del canale, proiettata come sopra indicato.

Le implicazioni sono potenzialmente ribassiste, ed abbiamo già assistito ad un importante scivolone, seguito dai principali indici internazionali.

Peraltro il top realizzato in corrispondenza della trend line superiore, coincide anche con un target di medio/lungo di Magic Box (retta orizzontale in alto).

A livello mensile le quotazioni avevano superato precedenti massimi,  per poi tornare a rompere al ribasso la precedente barra.

Questo evento unico, cioè il raggiungimento della retta ascendente proiettata,  rappresenta quindi un tassello non da poco.

Occorre poi aggiungere almeno un paio di elementi in termini di analisi proiettive.

Mercati azionari: le cose si mettono male?

Intanto consideriamo i setup spazio temporali di Gann, come da seguente grafico.

Viene rappresentato un quadrato del range, in cui le linee verticali proiettavano altrettanti setup temporali, evidenziati da cerchi, frecce e dai tratti verticali gialli nella parte superiore. Possiamo notare come quasi tutti corrispondano a rilevanti punti di svolta.

Il mese in corso rappresentava uno di questi setup, dove peraltro transitava anche un vettore angolare, in blu.

A tali elementi si aggiunge una configurazione di setup ciclico, potenzialmente di lungo, secondo il metodo Top or Bottom.

In caso di conferme ribassiste di lungo termine, si genererebbe una proiezione, basata su questo metodo, di un primo potenziale bottom nel 2021.

Peraltro tale proiezione sarebbe confermata anche da quella desumibile dalla curva dei rendimenti.

Possiamo quindi tracciare una mappa di possibili futuri segnali di inversione.

Al momento permangono le proiezioni rialziste, conseguenti alla rottura dei precedenti massimi mensili.

Ma una chiusura mensile inferiore al minimo della precedente barra mensile le archivierebbe, senza tuttavia ancora alterare il quadro di lungo termine.

Applicando il metodo PLT, che dal 2009 ha sinora seguito il trend rialzista senza alcun falso segnale, un primo segnale di alert di lungo (non ancora di inversione) interverrebbe con una chiusura del mese di settembre inferiore a 2728.

In questo caso il metodo, in chiusura di settembre, indicherebbe un secondo livello di supporto, ancora non calcolabile, solo sotto il quale si genererebbe un segnale di inversione di lungo termine.

Per chi, invece, preferisce i metodi contrarian, possiamo dire che certamente vi sono significative indicazioni a favore di un top, peraltro con supporto della situazione economica, come già esaminata in pregresse occasioni.

Ma attenzione alle rotture rialziste, in chiusura delle rispettive barre, sia dei massimi mensili e soprattutto trimestrali, che della attuale trend line di resistenza.

Concludendo, possiamo affermare che sui mercati azionari il trend di lungo termine rimane ancora rialzista e per avere pericoli ci vogliono conferme che al momento non ci cono ancora.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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