Mercati azionari tra correlazioni algoritmiche, frattali e proiezioni cicliche

ProiezionidiBorsa

In questo articolo analizzeremo un particolare concetto di correlazione statistica, e valuteremo la situazione dei principali indici azionari, alla luce delle indicazioni frattali e dei cicli di mercato.

Il concetto di correlazione è prettamente statistico, serve a considerare la relazione eventualmente esistente tra due serie di dati.

Ma è possibile ricorrere ad un altro tipo di correlazione, che si pone la questione di considerare cosa succeda su altri mercati, quando abbiamo un segnale su un determinato indicatore applicato ad un certo indice.

E’ il tipo di analisi che ho effettuato sul momentum a 12 mesi applicato al Dax (articolo di ieri).

Infatti, mentre sul Dax i principali massimi di medio/lungo si sono formati, dal 2000, sullo stesso livello, la stessa cosa non è ripetuta su altri indici.

Tuttavia, era possibile considerare se in presenza delle indicazioni sul Dax, fossero intervenute significative inversioni sugli altri indici.

E la risposta è stata positiva.

Ogni volta che il momentum a 12 mesi ha fornito il suo segnale sul Dax, come spiegato qui:

https://archivio.proiezionidiborsa.it/lindice-dax-un-setup-diverso-dagli-altri/

si sono formati rilevanti top di medio/lungo anche sugli altri indici.

E’ quindi seguito un trend ribassista, che ha portato, ad esempio, ad una caduta dei corsi non inferiore al 15 per cento, come sullo S & P 500 nel periodo 2015/2016.

Di qui il concetto di correlazione algoritmica.

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Proprio sulla base di tale assunto, possiamo quindi dire che anche gli altri indici si trovano quanto meno in una situazione di potenziale top di medio/lungo.

Tale considerazione trova ulteriore conferma in base alla posizione ciclica dei diversi indici, che, in ossequio ai canoni dell’analisi ciclica classica, si trovano tutti (dal Dax agli indici Usa, al Ftse Mib, all’ Eurosotxx), nel loro terzo sottociclo di lungo termine, quindi in area temporale di potenziale setup di massimo.

Anche il dna ciclico, elaborato secondo schemi frattali ed in base ai canoni dell’ebook Il codice dei mercati, indica la probabile formazione di un top imminente.

Quale futuro attende, quindi, gli indici?

Sempre a livello di proiezioni, possiamo dire che in caso di confermato ribasso, gli affondi dovrebbero trovare un minimo riconducibile ad un calo di almeno il 15 per cento dai loro massimi per gli indici USA, e il dna sopra indicato parrebbe indicare una probabile fine dei ribassi entro la fine dell’anno in corso.

Più in là nel tempo le proiezioni di minimo desunte dall’applicazione della teoria ciclica classica.

Come sempre, si tratta di filtrare i potenziali setup tramite indicatori di trend, che confermino o meno le proiezioni.

Al momento i segnali ribassisti sono evidenti essenzialmente su Dax ed Eurostoxx, il che potrebbe far pensare ad un ritardo sugli altri indici.

Non resta che cogliere eventuali segnali anche su indici USA e Ftse Mib, e certo, se il movimento diverrà corale, i ribassi non si faranno, a maggior ragione, aspettare.

Al momento alcuni supporti, come ad esempio individuati nell’ articolo sopra linkato, relativi alla tecnica Magic box, potrebbero frenare più immediati scossoni ribassisti.