Mercati al rialzo: ecco i motivi per scendere!

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Mercati sui massimi: cosa potrebbe portarli al ribasso? Le ipotesi negative degli esperti

Dopo un trimestre all’insegna del rally, i mercati sono arrivati sui massimi dell’anno. Ma a questo punto in molti si chiedono: cosa potrebbe portarli al ribasso? Le ipotesi (negative) degli esperti.

I motivi del rally

Come sappiamo, i motivi del rally dei mercati vedono un capovolgimento dei timori nati alla fine del 2018. Nell’ultimo trimestre dell’anno chiusosi, infatti, le paure di una Fed troppo aggressiva sullo sfondo di un’economia ancora troppo debole aveva fatto scappare gli investitori dai mercati. Una fuga che aveva portato Wall Street a chiudere il peggior dicembre dai tempi della Depressione. Non solo, ma la tempesta si era abbattuta anche sul resto degli altri mercati.

Il motivo?

Ma poi, tutto è cambiato e la Federal Reserve per prima, ha deciso di lasciare stare i tassi al livello attuale. Da qui anche un nuovo approccio dovish di tutte le principali banche centrali in parallelo ad un’attenuazione delle tensioni tra Usa e Cina sui dazi. Intanto in Europa la tempesta Brexit ha visto un ampliamento delle tempistiche: nulla di sicuro ma, per lo meno, un fattore che può permettere di avere qualche speranza in più di accordo.

Le previsioni negative sui mercati

Impossibile, però, che le previsioni negative non ci siano. Il primo punto dolente, per l’Italia, potrebbe essere l’incertezza politica che si sta manifestando in queste ore con le tensioni all’interno del governo gialloverde. Allargando la visuale al resto dei mercati, però, un altro campanello d’allarme potrebbe essere proprio Wall Street. Nello specifico, in piena stagione degli utili l’attenzione si sposta adesso sui margini di profitto delle società. Stando a quanto visto, i risultati potrebbero aver raggiunto i massimi storici.

Cosa significa questo?

Che la prossima crescita degli utili, soprattutto nel primo trimestre del 2019, potrebbe essere inferiore a quella preventivata. Una preoccupazione condivisa anche dagli analisti di Schroders. Il 2018 ha visto la spinta della riforma fiscale voluta dal presidente Usa Donald Trump.

Il lato negativo delle politiche di stimolo

Riforma che ha permesso utili societari più solidi. Il problema è che, in contemporanea, le azioni sono calate. Un’inflazione vista in fase di debolezza potrebbe, come ha fatto, incentivare una politica accomodante da parte delle banche centrali.

A tutto vantaggio delle azioni  ma a discapito dei margini di profitto delle aziende, soprattutto in considerazione di salari in fase di aumento.

Mercati: nessuna recessione, ma…

In altre parole: i costi aumentati per la manodopera non possono essere recuperati alzando i prezzi dei beni finali. Un fattore di rischio non indifferente considerando che il Pil a stelle e strisce è guidato per i ¾ dai consumi privati. Nessuna recessione in vista, specificano da Schroders, ma indubbiamente una possibile Spada di Damocle che si va ad aggiungere a tutta una serie di incertezze che devono ancora trovare una chiarificazione.

 

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