Il dilemma se aprire un conto corrente o un conto deposito sorge allorquando si ignorano le differenze e la convenienza dell’uno rispetto all’altro. Si mira ovviamente alla ricerca del miglior conto deposito, magari senza vincoli, o in alternativa di un conto corrente conveniente e con costi di gestione bassi. Optare per un conto corrente o deposito dipende in misura preponderante dai bisogni specifici del futuro correntista che dovrà valutare la soluzione più consona.
Risulta pertanto impossibile affermare in assoluto se sia meglio aprire un conto corrente o un conto deposito. Conviene piuttosto valutare vantaggi e svantaggi delle due opzioni per poter operare la scelta migliore in termini di operatività e di risparmio. La mossa preliminare in direzione di una risoluzione efficace prevede che il soggetto conosca a fondo la destinazione d’uso dell’uno e dell’altro conto. Ciò perché a discriminare un conto corrente da un conto deposito è proprio la finalità con cui si apre l’uno in luogo dell’altro.
Meglio aprire un conto corrente o un conto deposito?
Nelle vostre mire potrebbe ad esempio rientrare il desiderio di veder fruttare i risparmi senza tuttavia dover temere perdite a causa di errati investimenti. In tal caso, sarebbe preferibile informarsi in merito all’apertura di un conto deposito che ben si presta alla logica dell’accantonamento di somme di denaro. In altri termini, un conto deposito potrebbe rivelarsi la soluzione vincente per i titolari di ingenti quantità di denaro che intendono garantirsi delle rendite.
A garanzia di un conto deposito in cui il correntista riversa somme ragguardevoli interviene il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Fino a 103mila euro la liquidità in deposito gode della tutela del suddetto Fondo per cui il correntista può ritenere al sicuro i propri risparmi. Il conto deposito pertanto è lo strumento finanziario più adatto per il risparmiatore che, a fronte di margini di rischio ridotti, vuole ottenere interessi attivi.
L’apertura di un conto corrente risulta più conveniente per chiunque debba gestire servizi più vicini alle esigenze quotidiane. Si pensi ad esempio alla possibilità di accredito della pensione o dello stipendio, o alla domiciliazione delle bollette, all’addebito di rate di mutui ecc. A ciò si aggiunga l’opportunità di fruire di una maggiore operatività che invece risulta preclusa con il conto deposito. Ulteriore discriminante riguarda le spese di gestione. Il conto deposito non presenta costi fissi, né canoni annuali, mentre quello corrente prevede costi variabili o a zero spese a seconda dei servizi offerti.