Corsi a macchia di leopardo per i future delle materie prime questa settimana, con nuove sorprese sui prezzi del dell’oro e nuove incognite sull’alluminio e sul cotone. Esaminiamo alcuni valori con il supporto degli Esperti dell’Ufficio Studi di ProiezionidiBorsa.
Materie prime, oro in altalena, riscossa di alluminio e cotone
Il gold ha stupito ancora, muovendosi in stretta correlazione con gli annunci della Fed e i movimenti del dollaro. Il prezzo all’oncia è salito fino a 1.975 dollari, ma è anche caduto in picchiata a 1.910 dollari. Tuttavia, l’oro si muove ancora a un livello elevato, al di sopra di un prezzo che, fino al mese di luglio non era mai stato raggiunto.
Alluminio in surplus, ma sale di prezzo
Sale il prezzo dell’alluminio, spinto dai nuovi approcci tra Pechino e Washington. Gli Usa hanno assicurato lunedì l’impegno a lavorare per il successo dell’accordo commerciale con la Cina, dopo una teleconferenza con il vicepremier cinese Liu He. Da parte sua, il ministero del Commercio cinese ha segnalato un “dialogo costruttivo sul rafforzamento del coordinamento delle politiche macroeconomiche dei due Paesi”. I prezzi dei metalli industriali, compreso l’alluminio, sono molto sensibili alla domanda in Cina, grande consumatrice di materie prime. Tuttavia, il recente aumento dell’alluminio non sarebbe giustificato.
Perché ci sarebbe un surplus di offerta, pari a 1,335 milioni di tonnellate nel periodo gennaio-giugno 2020, quasi il doppio rispetto a un anno fa. Sul London Metal Exchange, una tonnellata di alluminio /consegna a tre mesi) è stata scambiata a 1.800 dollari contro i 1.765 di venerdì scorso. Questa soglia simbolica di 1.800 dollari per tonnellata era già stata superata giovedì scorso, per la prima volta dalla fine di gennaio.
Il cotone rialza la testa
Materie prime, oro in altalena, riscossa di alluminio e cotone. I prezzi del cotone sono tornati a salire questa settimana, a causa dei danni provocati dall’uragano Laura in diverse aree produttive degli Usa. La quotazione ha toccato i 66,45 centesimi per libbra, con chiusura a 65,02 centesimi rispetto ai 64,28 della settimana precedente. La domanda di export di cotone con consegna a dicembre era stata debole nelle ultime settimane. Il rimbalzo è dovuto al declassamento della portata dell’uragano.