Al giorno d’oggi i social network sono il maggior veicolo di socializzazione. Hanno quasi sostituito le piazze e i luoghi di incontro. Prima di uscire si contatta il proprio amico su Facebook. Oppure si ricorre ad un cinguettio su Twitter.
A volte si rimane alla relazione virtuale, senza possibilità di incontrare davvero l’altro. In tempi di coronavirus è indispensabile stare lontani per osservare le norme anti contagio. Bisogna, però, ricordarsi che le chat non sono mai un sostituto del contatto umano. L’alienazione è solo uno dei pericoli che si possono riscontrare.
L’uso dei social network, inoltre, innesca questi strani meccanismi nel cervello umano che potrebbero portare a questi particolari comportamenti.
I social network conoscono bene l’utente
Dopo diversi anni di attività, si sono sviluppati degli algoritmi sempre più sofisticati. I vari siti su cui si naviga memorizzano le informazioni degli utenti. Le usano, poi, per mostrare pubblicità e post affini agli interessi di ciascuno.
Navigando sulla home di Facebook, ad esempio, si scorreranno diversi stati, video, foto. Ci saranno, però, degli intermezzi con degli annunci e dei suggerimenti. Lo stesso accade con Instagram. Un patito di motori vedrà sempre più spesso fotografie di bolidi a due o quattro ruote. Gli apparirà, inoltre, il merchandising di case automobilistiche famose.
L’uso dei social network innesca questi strani meccanismi nel cervello umano che potrebbero portare a questi particolari comportamenti.
Gli effetti sul cervello umano
Il cervello umano è formato da cellule nervose chiamate neuroni. Essi comunicano tra di loro tramite segnali elettrici o trasmettitori di natura chimica. Diversi circuiti neurali sono responsabili di determinate abilità umane.
In particolare, l’uso prolungato dei social network influisce su un neurotrasmettitore molto importante, la dopamina. Tale sostanza viene rilasciata quando si prova piacere. Mentre mangiamo il nostro piatto preferito, ad esempio.
Ma non solo. La dopamina controlla anche la volizione. Un rilascio del neurotrasmettitore in questione aumenta l’attività finalizzata. In questo caso ci porta a scorrere le notizie in maniera quasi robotica.
Si innesca un circolo vizioso che ci tiene incollati agli schermi del cellulare.
Il consiglio è di essere sempre equilibrati e non usare i social in maniera compulsiva.