Lo Stato fa i conti con i numeri di bilancio

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Il 2020 va superato quanto prima. Lo Stato fa i conti con i numeri di bilancio perché le entrate tributarie sono diminuite. Il gettito, nei primi otto mesi, ha registrato un introito di 271,6 miliardi. Le entrate tributarie erariali segnano una riduzione di 16.692 milioni di euro rispetto a gennaio-agosto 2019. Questa somma è accertata in base al criterio della competenza giuridica. Nel frattempo, inutile aggiungere i motivi di questa variazione negativa. Pesa, ovviamente, come un macigno il peggioramento congiunturale ma anche le necessarie misure adottate in conseguenza del coronavirus.

La tegola del coronavirus

Il Governo ha dovuto sospendere varie tasse e per forza di cose il gettito delle entrate tributarie ha pagato dazio. La sospensione di versamenti tributari e contributivi, per alcune categorie di contribuenti e settori di attività, ha generato il venir meno di rilevanti somme di denaro.

Di conseguenza, la situazione si trascinerà per un pò di tempo. I versamenti sospesi, potranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni ed interessi. Facciamo un esempio. Si può pagare per un importo pari al 50%, in un’unica soluzione, o mediante rateizzazione, fino a un massimo di quattro rate mensili di pari importo. La prima rata è stata versata il 16 settembre 2020.

Gli effetti, dunque, non si vedono ancora. Il Governo ha concesso altro tempo per il restante 50%. Il versamento può essere effettuato, sempre senza sanzioni e interessi. Questi pagamenti avverranno  con un massimo di 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 gennaio 2021.

Altre anomalie nei conti

Ad agosto, le entrate tributarie hanno registrato una variazione positiva per le imposte dirette. Infatti, i contribuenti hanno versato IRPEF e IRES. Di contro, le imposte indirette, hanno avuto un calo imputabile, principalmente, alla diminuzione dell’IVA. In particolare va segnalata la componente scambi interni per effetto del rinvio dei versamenti dell’IVA.

Dopo il 15 ottobre cosa accadrà

Il Decreto Agosto ha prorogato, dal 31 agosto al 15 ottobre, il termine della sospensione della notifica di nuove cartelle e dell’invio degli atti della riscossione. Cosa succederà dopo questa data, non è dato sapere. Se non entreranno in gioco altre disposizioni, nelle case degli italiani giungeranno una valanga di cartelle. Il Fisco bussa alla porta perché lo Stato fa i conti con i numeri di bilancio.