Con il freddo pungente della stagione invernale spesso non perdiamo occasione di lamentarcene. A quanti, infatti, sarà capitato battendo i denti, di maledire il freddo gelido ed esclamare “che freddo cane!”. Eppure lo ripetiamo tutti i giorni ma quasi nessuno sa perché si dice “fa un freddo cane”.
Sono moltissime le espressioni che sin da piccoli siamo abituati a sentire e ripetere senza indagare troppo a fondo su quale sia il significato. Alcune sono legate alle formalità imposte dal galateo, come ad esempio dire “buon pranzo” o “buona cena” invece di dire “buon appetito”. Già, perché secondo le norme dell’etichetta augurare “buon appetito” sarebbe inappropriato dal momento che si augurerebbe più fame del dovuto ai commensali. Dicendo “buon pranzo” o “buona cena”, invece, si augura di trascorrere un momento di lieto convivio.
Crepi o viva il lupo?
In altri casi, le espressioni della lingua italiana dipendono da usi e costumi popolari antichi legati alla buona e alla cattiva sorte.
È il caso, ad esempio, dell’espressione tanto discussa recentemente per augurare buona fortuna dicendo “in bocca al lupo”. Il lupo nell’antichità era identificato come figura di cattivo presagio, animale malvagio e predatore. Come suggerisce l’Accademia della Crusca questa espressione veniva usata tra i cacciatori per esorcizzare la cattiva sorte durante le battute di caccia.
Da qui la risposta “crepi” (il lupo) per allontanare i cattivi presagi e, in senso più allargato, le cattive circostanze in cui ci si potrebbe imbattere. Tuttavia di recente una nuova interpretazione vorrebbe che “in bocca al lupo” stia ad indentificare la mamma lupa che protegge nella bocca i propri piccoli. In questo senso la risposta si è evoluta in “viva il lupo”.
Lo ripetiamo tutti i giorni ma quasi nessuno sa perché si dice “fa un freddo cane”
Ma veniamo ora a noi, perché si dice “fa un freddo cane”? Sebbene oggi siamo abituati a tenere i nostri amici animali in casa e dedicargli le migliori attenzioni in passato non era certo così. Infatti i cani venivano lasciati fuori dalle mura domestiche al freddo e al gelo, affamati per aumentarne l’aggressività. Questi poveri animali erano dunque esposti alle intemperie e con l’espressione “freddo cane” si richiama un freddo tanto intenso tanto quello che avrebbero sofferto i cani all’aperto.
Ulteriore origine potrebbe invece arrivare dagli eschimesi, noti per trainare la slitta con i cani.
Pare che con l’espressione “freddo cane” intendessero dire che tanto era il freddo da dover fare entrare un cane nelle tende per farsi scaldare dal calore dell’animale.
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