L’INPS dà 30 giorni di tempo ai lavoratori autonomi che desiderano non pagare i contributi previdenziali per il 2022

INPS

Come noto la Legge di Bilancio 2021 (178/2020)ha previsto l’esonero dal pagamento dei contributi di previdenza per i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alla previdenza INPS. Non solo ma anche per queste categorie iscritte a forme di previdenza obbligatoria gestite da privati. Con la circolare 124 del 2021, e altri appositi messaggi, l’INPS ha spiegato in dettaglio le modalità e i requisiti per beneficiare dell’esonero.

Quanto ai requisiti occorreva un reddito complessivo che non superasse i 50.000 euro e un abbassamento del fatturato, o corrispettivi, di almeno il 33% dall’altro precedente a quello successivo. La domanda per eccedere agli esoneri contributivi doveva essere presentata direttamente all’INPS entro il 30 settembre. La contribuzione oggetto di esonero coincide con l’anno 2021 e scadeva il 31 dicembre 2021. L’INPS ha fornito istruzioni anche su questo punto con apposite circolari.

La circolare

Una volta presentata la domanda l’INPS ha effettuato una serie di controlli preliminari per verificare le condizioni formali di spettanza della misura. Tra queste, la regolare iscrizione all’assicurazione, la non presenza di eventuali lavori secondari, assenza di titolarità di pensione diretta ed altri ancora. Ed ha progressivamente informato i contribuenti sull’accoglimento o il rigetto della loro istanza.

L’Ente Previdenziale è tornato sull’argomento con il messaggio 803 del 2022. Con questo messaggio L’INPS dà 30 giorni di tempo ai lavoratori autonomi e ai professionisti per fare ricorso contro l’eventuale rigetto della loro domanda. I 30 giorni partono dalla pubblicazione sul suo sito della possibilità di accedere al riesame della domanda. L’INPS segnala anche che tra i motivi  più comuni di reiezione c’è lo svolgimento di un rapporto di lavoro subordinato.

L’INPS dà 30 giorni di tempo ai lavoratori autonomi che desiderano non pagare i contributi previdenziali per il 2022

In particolare è importante segnalare che l’INPS attraverso questo ricorso consente ai contribuenti di dimostrare che hanno i requisiti per accedere al beneficio. Ad esempio può presentarsi la documentazione attestante che si è abbandonato il rapporto di lavoro subordinato che impediva l’accesso al beneficio. Oppure se il contribuente non dovesse essere iscritto alla gestione previdenziale può produrre la documentazione che lo attesta.

Un ricorso molto improntato all’integrazione documentale. Dunque, l’INPS cerca di venire incontro ai lavoratori autonomi ed ai professionisti che hanno subito forti perdite legate alla loro attività. Dando la possibilità di integrare i motivi di ricorso con documentazione nuova.

Consigliati per te