L’Indice azionario austriaco verso ribassi di lungo termine?

ProiezionidiBorsa

Nella cernita dei possibili asset da investimento, non vanno esclusi indici azionari meno monitorati da analisi e report, ma altrettanto interessanti.

Oggi analizziamo il principale indice azionario austriaco, l’ATX, valutandolo sotto diversi profili: analisi ciclica, proiezioni sull’economia austriaca, analisi fondamentale, analisi tecnico-proiettiva e trend following.

Le proiezioni economiche con la curva dei rendimenti dei titoli di stato:

anche le prospettive dell’economia austriaca, come proiettate dalla curva dei rendimenti, non paiono particolarmente brillanti, al pari di quelle di altre aree geoeconomiche, anzi.

Diversi tratti si sono appiattiti, in particolare quello con le scadenze sino a tre anni ed il tratto tra le scadenze a 15 e 20 anni.

Lo spread attuale tra le scadenze a 5 e 30 anni non è cresciuto, ma è sempre lo stesso di un anno fa.

Inoltre in parte significativa delle sue scadenze, la curva attuale è al di sotto di quella di un mese e di un anno fa.

Tutti segnali che fanno presagire quanto meno una situazione di economia stagnante, se non una vera e propria recessione.

Solitamente in tale situazione meglio stare alla larga dagli investimenti azionari.

Ma le altre analisi confermano?

Cominciamo con il domandarlo all’analici ciclica.

Dopo una serie di troncature rialziste del ciclo di 6 anni, tipico dell’indice ATX, le quotazioni questo mese paiono posizionarsi esattamente a metà del ciclo.

Con il mese di novembre, quindi, il modello ciclico indicava la fine del secondo sottociclo rialzista, per dare l’avvio al terzo sottociclo.

Tra metà del ciclo e fine del terzo sottociclo, a maggio 2019, si collocava quindi la finestra entro cui collocare un possibile top di lungo termine, con inversione ovviamente da confermare in base a segnali di rottura di supporti rilevanti.

Al momento proprio in corrispondenza della metà ciclo i corsi hanno incominciato a ripiegare.

Con quali conseguenze sotto l’aspetto tecnico lo vedremo nell’apposita sezione.

Analisi fondamentale: in base al modello Fed modificato con un premio del 5 per cento per il maggior rischio azionario, il fair value dell’indice si attesta a 3136. Il massimo attuale si è formato, prima della discesa delle quotazioni, su un livello di quotazione a premio con una sopravalutazione di circa il 9 per cento rispetto al fair value.

Ma cosa dice l’analisi tecnica?

Magic box, settato su barre mensili, proiettava nel lungo termine un target, praticamente centrato, in area 3450 (massimo effettivo a 3432) entro il primo fondamentale setup di ottobre 2017, setup a sua volta centrato.

Conferme di ribasso interverrebbero con un primo segnale in chiusura mensile sotto 3302.

Segnale di alert di inversione ribassista di lungo, in base al metodo PLT, sotto 3106 in chiusura di dicembre.

In sintesi: ormai l’indice ATX pare essere arrivato in fase di esaurimento del trend rialzista di lungo, il che potrebbe spiegare l’attuale flessione.

Al momento l’indicazione di lungo è flat.

Chiudere tutte le eventuali posizioni long residue, in caso di chiusura di Dicembre sotto 3106, nel qual caso l’indice esprimerebbe, di lì in avanti, secondo il metodo PLT, l’indicazione di un ulteriore livello supportivo.

In caso, quindi, di successiva chiusura mensile sotto questo, aprire posizioni short di lungo.

Il prossimo bottom di lungo previsto per ottobre 2020.

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Secondo me con i metodi di Gian Piero Turletti si può avere sia una visione anticipata di quello che poi capiterà sui mercati, sia segnali trend following, di conferma, desunti dai metodi stessi.
Cimatti Mario Marco