L’errore che può costare caro e non avere il Reddito di emergenza

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Qual è l’errore che può costare caro e non avere il Reddito di emergenza? Le domande per il Reddito di emergenza stanno arrivando all’Inps ma purtroppo gran parte presentano problemi. L’errore che può costare caro è la trasmissione della dichiarazione sostitutiva unica (DSU) non conforme. L’Inps si è resa conto dell’errore fatto da molti. Perciò ha emanato una nota esplicativa per chiarire quale dichiarazione sostitutiva unica (DSU) inviare.

A cosa serve la dichiarazione sostitutiva unica (DSU)

Questo documento contiene le informazioni anagrafiche, i beni patrimoniali  posseduti, estratti conti bancari. Per il reddito complessivo ai fini Irpef ci si rivolge all’Agenzia delle Entrate, L’Inps può indicare   i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, erogati non rientranti nel reddito complessivo. In parole povere nella dichiarazione sostitutiva unica (DSU) troviamo tutte le informazioni reddituali e patrimoniali necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare  con la quale si ottiene l’indicatore ISEE per la richiesta di prestazioni sociali agevolate.

I dati a quale anno sono riferiti?

I riferimenti reddituali contenuti all’interno della dichiarazione sostitutiva unica (DSU) corrispondono al secondo anno antecedente all’ultima dichiarazione dei redditi presentata. Per il patrimonio immobiliare e mobiliare all’anno precedente.

Per non commettere errori

Qual è l’errore che può costare caro e non avere il Reddito di emergenza? Basta leggere con attenzione la circolare n.69 emanata il 3 giugno per verificare con attenzione tutti i documenti che servono per avere il Reddito di emergenza. Questa misura di sostegno alle famiglie è stata inserita nel Decreto Rilancio emanato per l’emergenza sanitaria da coronavirus.

Cosa succede se non presento la DSU valida?

L’Inps purtroppo nel momento in cui ricevere la richiesta per il Reddito di emergenza e si rende conto che la DSU non è valida deve respingere la domanda. Verrà inviata una comunicazione di non accoglimento. A questo punto nulla è perduto: bisogna ripresentare la domanda ex novo con DSU valida. L’avviso fatto dall’Inps è per evitare perdita di tempo ulteriore visto che le domande vanno fatte entro e non oltre il 30 giugno 2020. Attenzione dunque, l’errore che può costare caro è è la dichiarazione sostitutiva unica (DSU) non valida e addio al Reddito di emergenza.