Ci sono titoli forti che offrono agli investitori sia una crescita affidabile che cedole in crescita costante? Ecco le utility con i migliori dividendi
Azioni affidabili per entrate costanti extra: questa la carta vincente per riuscire a superare le crisi dei mercati. In una strategia di investimento completa, una parte dell’asset allocation deve essere sempre riservata a titoli sicuri. A prescindere dal risk management, il settore delle utility può essere un consiglio interessante per diversificare il portafoglio investimenti al meglio proprio in occasione di mercati volatili. In questa ottica le utility coprono un ruolo molto importante.
Titoli e azioni da dividendo
Da sempre fonte di reddito, le azioni del comparto utility sono famose per i premi agli azionisti spesso generosi. Ma quali sono le utility con i migliori dividendi? Solitamente chi cerca le grandi cifre è portato a guardare a Wall Street. Ma forse non tutti sanno che anche da noi esistono titoli e azioni da dividendo che, nel settore delle utility, hanno regalato non poche soddisfazioni agli azionisti. Recentemente Enel (MIL:ENEL) ha staccato l’acconto al proprio dividendo, un acconto che il 20 gennaio, è risultato in aumento del 14,3% rispetto a quello dell’anno precedente. Andando a guardare il rendimento, lo yield si aggira intorno al 3%. Restando in Europa (in senso geografico vista la Brexit del 31 gennaio) da RBC alla fine del mese scorso National Grid era vista, giustamente, come un’azione con potenzialità di crescita.
Le utility con i migliori dividendi
Oltre al rating positivo (outperform) il target era stato fissato a 1000 pence. Attualmente viene scambiata a 1.033 pence. Interessante anche il suo rendimento da dividendo per il 2020 pari al 5,3%. Per chi, invece, non potesse fare a meno di comprare azioni a Wall Street, tra le utility con i migliori dividendi può considerare un nome su tutti: Dominion Energy e il suo rendimento da dividendi del 4,4%. Il suo punto di forza? Oltre i suoi 7,5 milioni di clienti, anche il fatto di occupare la zona di Washington DC, incluso il Pentagono. MA ovviamente la sua strategia industriale non fa a meno di muoversi verso le energie rinnovabili.