Le tre streghe hanno colpito le Borse a rischio catastrofe con Piazza Affari vicina al crollo

Piazza Affari

L’ultima seduta della settimana non era cominciata bene per le Borse europee. Che sarebbe stata una giornata difficile lo avevamo immaginato. L’ultima seduta della settimana non è la preferita degli operatori per acquistare, specialmente se è venerdì 17 ed è il giorno delle 3 streghe. Con queste premesse c’erano tutte le condizioni per una seduta difficile per i mercati azionari.

Le tre streghe hanno colpito le Borse a rischio catastrofe con Piazza Affari vicina al crollo

La situazione è diventata difficile fin dall’avvio dell’ultima giornata di Borsa della settimana, quella che precede l’ottava di Natale. I principali listini europei hanno aperto in ribasso condizionati dalla pesante chiusura dell’indice Nasdaq giovedì sera. L’indice Ftse Mib ha seguito il resto delle Borse UE ed ha aperto in deciso ribasso. L’indice maggiore di Piazza Affari a metà seduta era già in calo di quasi un punto. La soglia dei 26.500 punti ha cercato di contenere la caduta dei valori ma nel primissimo pomeriggio il supporto è stato sfondato. A quel punto Piazza Affari ha rischiato di precipitare insieme agli altri listini europei.

Così fino a tre quarti di seduta le tre streghe hanno colpito le Borse a rischio catastrofe con Piazza Affari vicina al crollo. Ma all’apertura di Wall Street è avvenuto un mezzo miracolo. Mentre gli operatori si preparavano al crollo, il Nasdaq dopo un avvio in calo ha invertito il trend ed ha cominciato a recuperare terreno. Questo è stato sufficiente per far scattare gli acquisti sui listini europei che hanno recuperato un po’ di terreno, evitando un quasi inevitabile crollo.

Alla fine della seduta condizionata dalle tre streghe, molti dei listini del Vecchio Continente hanno limitato le perdite sotto il punto percentuale. Addirittura la Borsa di Londra ha chiuso in guadagno dello 0,1%. La peggiore è stata la Piazza di Parigi che ha terminato in calo dell’1,1%. La Borsa tedesca ha perduto lo 0,6% mentre l’indice Euro Stoxx 50 ha ceduto poco meno dell’1%.

Tonfo di Diasorin

Senza lo scatto del Nasdaq per Piazza Affari sarebbe stato un finale di settimana amarissimo. Dopo la violazione del supporto a 26.500 punti i prezzi erano diretti verso i 26.000 punti rischiando una seduta catastrofica. Invece alla fine della seduta il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha chiuso perdendo un accettabile 0,6%. I prezzi si sono fermati a 26.617 punti, recuperando la soglia dei 26.500 punti. Solo sedici blue chip su 40 hanno chiuso in rialzo. La migliore è stata Amplifon, che ha guadagnato il 2%, la peggiore è stata Diasorin, che è crollata del 10%. Gli operatori hanno iniziato a vendere a piene mani dopo la dopo la diffusione del piano industriale.

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