Il Giappone è un Paese molto legato ai cicli della natura e questo si rispecchia anche nelle sue religioni ufficiali, taoismo e buddhismo. Per questo a ogni cambio di stagione si indice una festa, generalmente chiamata “Setsubun”. Oggi parliamo, in particolare, della festività che si festeggia il 3 di febbraio e che marca il passaggio fra l’inverno e la stagione successiva. Ecco le tradizioni della festa di primavera giapponese simile al nostro Carnevale, il “Risshun”.
Il “Mamemaki”
Questo evento rispetta le tradizioni del passato e fa coincidere il cambio di guardia fra nuovo e vecchio anno con l’inizio della primavera.
Infatti, come spiegato in questo articolo, anche gli antichi Romani festeggiavano il Capodanno a marzo. In questa occasione si scacciano via dalla casa sia i demoni dell’anno precedente, che nel folklore nipponico sono chiamati “Oni“, sia di quello entrante. Per farlo mettono in atto un rituale molto particolare, il “Mamemaki”.
Più nel dettaglio, un membro della famiglia indossa una maschera da demone e gli altri gli tirano addosso dei fagioli recitando formule propiziatorie che allontanino la malasorte e attraggano la fortuna. Generalmente chi si traveste è colui che è nato nell’anno in cui si festeggia. Nel 2021, anno del Bue, l’ha dovuto fare chi è nato sotto la protezione di quest’animale.
Infatti i nativi dell’anno in corso offendono Tai Sui, il dio dell’età, e per questo sono più soggetti alla sfortuna. Alla fine i bambini raccolgono i fagioli da terra, li lavano e li mettono a bollire. Poi ne mangiano una quantità equivalente a quanti sono i loro anni.
I dolci tipici
Come in Italia i dolci tipici sono delle frittelle ricoperte di zucchero. Ma a differenza di quelle nostrane, l’impasto è fatto con la polvere di thè matcha. Vengono modellate per assumere una forma rotonda e vanno servite nel momento in cui vengono tolte dall’olio. In sintesi ecco le tradizioni della festa di primavera giapponese simile al nostro Carnevale, il “Risshun”.