Le sorprese amare del reddito di cittadinanza e le spese di affitto che rendono infelice il bilancio familiare e creano nuovi problemi

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I beneficiari del reddito di cittadinanza possono ottenere un importo maggiore per il rimborso del canone di affitto. Il RdC è entrato in vigore con il vecchio Governo (Salvini-Di Maio) per aiutare le famiglie in difficoltà. Inoltre, prevede il reinserimento nel mondo del lavoro. Una misura complessa bloccata anche dalla pandemia Covid. Purtroppo, esistono le sorprese amare del reddito di cittadinanza e le spese di affitto che rendono infelice il bilancio familiare e creano nuovi problemi. Analizziamo di cosa si tratta considerando anche la crisi economica e l’enorme crescita delle richieste del reddito di cittadinanza.

Le sorprese amare del reddito di cittadinanza e le spese di affitto che rendono infelice il bilancio familiare e creano nuovi problemi

Il nuovo Governo ha rifinanziato il reddito di cittadinanza nel Decreto Sostegni rendendo la misura più forte sotto molti aspetti.

Possono beneficiare del reddito di cittadinanza i nuclei familiari che hanno un ISEE aggiornato inferiore a 9.360 euro annui. Inoltre, bisogna avere un patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, con un valore non superiore a 30mila euro.

Infine, un patrimonio finanziario non superiore a 6mila euro. Questo valore è incrementato se nel nucleo familiare sono presenti persone con disabilità. Inoltre, nel caso di nucleo in affitto con familiari disabilità, la soglia di reddito da 6mila euro annui è elevata a 9.360 euro annui.

Il rimborso del canone di locazione non sempre è possibile in questi casi

Il reddito di cittadinanza permette di ricevere un rimborso fino ad un massimo di 280 euro al mese con regolare contratto di locazione registrato.

La sorpresa amara riguarda le famiglie che con la crisi economica si sono trovate in difficoltà perché avevano due contratti di affitto. Il caso nello specifico riguarda un nucleo familiare in affitto e il figlio come studente fuori sede.

La normativa chiarisce che è possibile ottenere massimo 280 euro al mese solo ed esclusivamente per l’abitazione di residenza. Quindi, l’importo copre solo l’abitazione principale, lasciando scoperto il canone del figlio fuori sede.