Quando giunge il momento del congedo lavorativo, alla gioia del sopraggiunto pensionamento, si accompagnano spesso diverse preoccupazioni. Una tra le tante riguarda la quota pensionistica. La pensione in Italia è un argomento che viene più volte discusso dai Governi e sempre rivalutato e riformulato. A confermare i timori dei cittadini è anche un sondaggio promosso dall’International survey 2019 di Ing.
Alla raccolta dati hanno partecipato 15 mila persone di 15 differenti paesi dell’Unione Europea. I risultati emersi fanno piuttosto riflettere. Il 65% degli italiani ritiene che non avrà una pensione dignitosa. Assai simili i risultati per il resto dell’UE: il 61% della popolazione palesa la medesima preoccupazione. Non sappiamo quali riforme saranno promosse nel futuro, ma potrebbe essere assai vantaggioso avviare da subito un piano di previdenza complementare. Vediamo quali sono le regole su come crearsi una pensione integrativa.
Chi ben comincia è a metà dell’opera
Chiunque aderisca ad un piano di previdenza complementare, intende realizzare un salvadanaio previdenziale in aggiunta alla pensione pubblica di base. Esistono differenti formule e piani personalizzabili in base alle esigenze di ciascuno. La scelta di aderire ad un piano per un fondo pensione è strettamente personale e si avvale di differenti strumenti. Oltre ai piani di accumulo, esistono differenti modi per crearsi una pensione integrativa: ad esempio investire in titoli, obbligazioni o nel mercato immobiliare. Queste sono tutte soluzioni molto interessanti a realizzare una rendita da godersi durante la terza età.
Ma quali sono le regole su come crearsi una pensione integrativa?
- La prima regola è cominciare da subito: chi inizia a depositare denaro in un fondo pensionistico o ad investire sui mercati, potrà accumulare un cospicuo capitale che darà vita alla propria pensione integrativa;
- Approfittare per massimizzare i benefici fiscali: chiunque decida di aderire ad un programma di previdenza complementare godrà di enormi vantaggi. Lo Stato riconosce particolari agevolazioni fiscali a questi soggetti tra cui la deducibilità dei contributi versati fino ad un massimo di 5.164 euro ogni anno;
- Stabilire la quota utile: oggi esistono dei simulatori di reddito che possono calcolare il capitale di cui si necessiterà in futuro. Una volta stabilita la quota utile, sarà anche più semplice sviluppare un piano di accumulo;
- Puntare sul lungo termine: se si mantiene fede alla prima regola, allora si potrà scegliere di investire su rendimenti a lungo termine. Alcune tipologie di investimento non danno guadagno immediato, ma sul lungo termine si mostrano assai vantaggiosi. Un esempio tra i tanti potrebbe essere quello dei Titoli di Stato;
- Guadagnare tempo: se ci si iscrive sin da subito ad un fondo previdenziale, ci sono buone possibilità di valutare richieste di anticipo o di abbassamento dell’aliquota di tassazione al momento della liquidazione;
- Automatizzare i versamenti: questa è un’ottima soluzione per contribuire mensilmente alla pensione integrativa. In tale maniera si massimizzano i benefici fiscali su prospettive di medio-lungo termine;
- Considerare tutte le anticipazioni: in alcuni casi è possibile disporre del capitale versato anche prima del pensionamento per riscatti, liquidazioni o spese. Queste forme di anticipazione potrebbero ulteriormente abbreviare la carriera lavorativa e concedere ai contribuenti di godersi la pensione in totale relax.
Seguendo le regole su come crearsi una pensione integrativa, la terza età non sarà più motivo di preoccupazione, ma la tanto attesa stagione d’oro della vita.