Giornata particolarmente importante quella di oggi. Non solo perché inaugura il secondo semestre. Ma soprattutto perché sui mercati azionari, complice anche la prossima decisione dell’OPEC sulle politiche di tagli alla produzione, il greggio è in gran spolvero. Numeri alla mano su questo fronte si registra un rialzo che alle 11.30 vede il Brent a 75,63 dollari mentre il Wti a 74,33. Si tratta, rispettivamente, del +1,35% e +1,17%. In altre parole il petrolio europeo è riuscito a strappare un +50% da inizio anno con la ripresa delle attività produttive arrivata con l’attenuarsi della pandemia. Ma di fronte alla possibilità di aumentare la produzione, l’OPEC tentenna ancora a causa di un futuro con qualche punto interrogativo ancora di difficile soluzione.
Intanto, dopo qualche incertezza nelle ultime sedute, oggi un segno più, in alcuni casi anche sostenuto, è presente un po’ su tutti i mercati europei. Ma guardando oltre quali sono le previsioni degli analisti sui mercati azionari per il secondo semestre? Si tratta di una considerazione ormai obbligatoria alla luce di un rialzo costante ma anche di un’inflazione innegabile. Inoltre non bisogna dimenticare che le Banche centrali hanno già prospettato l’intenzione di cambiare rotta sulle politiche monetarie. Un’intenzione che, sebbene ancora relativamente lontana, si è comunque fatta sentire sull’andamento delle contrattazioni.
Le previsioni degli analisti sui mercati azionari per il secondo semestre
Partendo da queste considerazioni, come già anticipato in altre sedi, è facile intravedere la possibilità di una certa volatilità sui mercati azionari. Volatilità che arriva anche dalle correnti contrapposte di un’economia che, nonostante le variabili in corsa, resta comunque in ripresa e ancora supportata da politiche fiscali e monetarie accomodanti.
Secondo gli analisti di Neuberger Berman le previsioni e i titoli preferiti dagli analisti per il secondo semestre saranno inevitabilmente influenzati da quella scadenza (metà del 2022) quando la FED potrebbe già ridurre gli acquisti e aumentare i tassi. Gli investitori hanno già puntato l’attenzione proprio su questo evento ma ciò, continua il report, non deve far ritenere che il rally post-Covid sia alla fine. Crescita di PIL e utili aziendali sono fattori sui quali la comunità degli esperti sembra concordare anche per il prossimo futuro.