Le pensioni sono a rischio, se non si interviene subito

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Le pensioni sono a rischio, se non si interviene subito. Per evitare il collasso l’Europa ci chiede una riforma.  Adesso! L’andamento demografico della popolazione in Italia richiede interventi immediati e decisivi sul sistema pensionistico. Altrimenti a breve si rischia il collasso. Lo dicono le recenti statistiche demografiche.

Il lento, e pericoloso, declino demografico dell’Europa

Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, la popolazione in Europa nel 2007 era di 731 milioni di abitanti. Nel 1900 la popolazione del Vecchio Continente era un quarto di quella mondiale. Secondo i dati dell’ONU, nel 2050 questa sarà solo il 7% dell’intera popolazione del globo. Il declino è favorito da due fattori: la riduzione della natalità e l’allungamento della vita media. In due parole in Europa nell’ultimo secolo si nasce di meno e si vive più a lungo.

Il problema demografico ha un impatto importante sul sistema previdenziale e in particolare su quello pensionistico. Un problema che riguarda molto da vicino l’Italia.

I problemi demografici e previdenziali dell’Italia

A novembre 2019 l’OCSE ha pubblicato, Pensions at a glance, 2019, un report riguardo il problema delle pensioni. In questo studio l’OCSE suggerisce all’Italia di dare priorità al “momento dell’effettiva età di ritiro dal lavoro”. L’organizzazione ci suggerisce una riforma delle pensioni con lo scopo di limitare i pensionamenti anticipati. E nel contempo riadeguare l’età del ritiro dal lavoro alle allungate aspettative di vita. In sostanza l’OCSE fa capire che servirebbe all’Italia una riforma delle pensioni che preveda l’allungamento dell’età lavorativa.

Nel nostro sistema pensionistico sono attualmente i lavoratori che pagano le pensioni a chi si è ritirato dal lavoro. Con l’andare del tempo e con la diminuzione della natalità e l’allungamento della vita, ci saranno sempre maggiori disequilibri nel sistema pensionistico e previdenziale.

Le pensioni sono a rischio, se non si interviene subito.

Secondo l’Istat il picco dell’invecchiamento in Italia sarà tra il 2045 e il 2050 quando gli ultrasessantacinquenni saranno il 34% della popolazione. L’età media a metà del secolo passerà dagli attuali 44,7 anni a 50 anni.  L’abbassamento della natalità, con la crescita dell’invecchiamento, creeranno seri problemi sia al mercato del lavoro che al sistema pensionistico.

Attenzione, secondo l’OCSE questi disequilibri non si riusciranno a colmare neanche con il contributo dell’immigrazione. Se non si pone rimedio subito, il rischio serio è che il sistema pensionistico vada al collasso. Ecco perché Europa ci chiede (e l’OCSE lo suggerisce), di intervenire con una riforma delle pensioni. Adesso.