Oggi l’unico vero dato macro significativo sarà la vendita delle abitazioni esistenti negli USA. dato in uscita alle 16.
Dobbiamo sempre ricordare che questa crisi è partita dal settore immobiliare e che, se gli USA sono riusciti a riprendersi, è perché, oltre alle politiche monetarie ultra-accomodanti della FED, bene o male, con migliaia di green card e un saldo nascite costantemente positivo, in America gli immobili hanno ripreso a essere trattati. Cosa che invece non potrà succedere in Europa e tanto meno in Italia.
Al di qua dell’oceano infatti la furiosa cementificazione ha creato vani che nemmeno con una crescita demografica a 2 cifre potrebbero essere smaltiti prima di qualche decennio.
Questa folle bolla immobiliare deve dunque lasciare il posto ad altre vie di ripresa: in ambito ambientale e alimentare di qualità, di ricerca e per quanto riguarda il nostro paese, prima di ogni altra cosa: turismo. In mancanza di un preciso indirizzo, fin dalla scuola, di tutte le energie verso questi ambiti di prospettiva, questa crisi rischi di perdurare a tempo indeterminato.
Ci sia consentito un inciso che non vuole essere polemico ma un semplice interrogativo?
E’ possibile che il presidente di Confindustria a ogni assemblea invochi ancora la necessità di rilanciare il settore edile?
E’ vero il settore è quello che conosce meglio, la sua azienda proprio in America festeggia come leader di mercato (e ne siamo molto lieti) numeri in grande crescita, ma come può ignorare che in Italia situazione e prospettive sono completamente diverse?