L’obiettivo principe del Fisco risiede nel combattere e nell’arginare l’evasione fiscale dei contribuenti meno ligi al dovere. Ad entrare nel mirino è il conto corrente le cui operazioni vengono passate al setaccio di elaboratissimi algoritmi. Si intensificano i controlli sulle operazioni che ciascuno effettua sul danaro depositato. Secondo l’art. 1834 del Codice civile, quando il risparmiatore effettua un deposito sul proprio conto corrente, perde la proprietà sul denaro affidandola all’istituto di credito. Questo vuol dire che tutte le operazioni che ognuno compie sul denaro depositato non solo vengono registrate, ma anche passate al setaccio. Ci sono alcune operazioni più controllate sul conto corrente poiché ritenute maggiormente sospette dal Fisco.
I versamenti in contanti saranno oggetto di verifica grazie al redditometro
Sui versamenti in contanti, il Fisco ha stabilito di attuare controlli severissimi. Tutti i depositi di denaro effettuati sui conti correnti saranno oggetto di verifica. Secondo l’Agenzia delle Entrate, quando il versamento di denaro è cospicuo, allora potrebbe esserci qualche azione sospetta che merita indagini più approfondite. I controlli del Fisco scattano nella misura in cui si verifica una sproporzione tra il reddito abitualmente percepito e il denaro versato. Se, ad esempio, un lavoratore percepisce uno stipendio che viene direttamente accreditato sul C/C e, contestualmente, opera dei versamenti cospicui, allora potrebbero scattare i controlli.
Il Fisco si avvale di strumenti elaborati come il Redditometro per effettuare i controlli. Il redditometro effettua dei calcoli in base al reddito presunto e le spese sostenute dal contribuente nel corso dell’anno. Se lo strumento rileva una discrepanza superiore al 20% tra reddito dichiarato e quello accertato, allora potrebbero esserci dei controlli.
Prelievi di contanti tra le operazioni più controllate sul conto corrente
La stessa storia vale per i prelievi di contanti sottoposti ai controlli del Fisco. In Italia l’uso del denaro contante è ancora molto diffuso ed in particolare in alcune regioni della Penisola. In base al contratto stipulato con il proprio istituto di credito, ogni correntista ha un limite massimo di denaro da prelevare mensilmente dal proprio conto. Molti si domandano quanto si può prelevare ogni mese senza rischiare controlli? Secondo quanto stabilito dalla vigente normativa, il tetto massimo di prelievo nell’arco mensile è di 10 mila euro dal proprio conto corrente. Le operazioni che mireranno a prelievi superiori dovranno essere giustificate, pena i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Spostamento di denaro
Anche lo spostamento di denaro rientra tra le operazioni più controllate sul conto corrente. Ci riferiamo in particolare a trasferimenti di denaro da un conto ad un altro, operazioni di bonifico e operazioni simili. Occhio, allora, al trasferimento di denaro anche a figli e parenti per regalo o per semplice generosità. Per chi abbia intenzione di trasferire ingenti somme di denaro non potrà farlo staccando un semplice assegno di buon compleanno. A partire dal prossimo aprile 2020 i controlli si inaspriranno su tutte le operazioni. Per quanto concerne la donazione di denaro contante, questa non dovrà superare l’importo di 1999,99 euro. dal prossimo anno, l’importo scenderà ulteriormente fino ad un tetto massimo di 999,99 euro nel 2022.
Gli strumenti usati dal Fisco per i controlli
Il Fisco adopera strumenti complessi ed elaborati per effettuare i propri controlli. Tra questi vi sono: risparmiometro, spesometro e redditometro. Tutti i risparmi non coerenti con la capacità contributiva di ciascun correntista saranno passati al vaglio. Le operazioni più controllate sul conto corrente saranno fonte preziosa di informazioni per il Fisco che intende porre fine a qualsiasi forma di evasione fiscale.