Carne sì, carne no. Questo dibattito tra vegetariani, vegani e onnivori va avanti ormai da anni. Soprattutto da quando la nuova frontiera del vegetale sta prendendo sempre più piede nelle nostre tavole e in quelle di ristoranti e mense. E soprattutto da quando si è cominciato a riflettere sulle conseguenze che la produzione e il consumo di carne riversano nell’impatto climatico e ambientale.
La decisione in questione è stata prima presa dai piani alti della Volkswagen. Il noto impero di automobili ha eliminato la carne dai piatti della sede centrale a Wolfsburg. La notizia è rimbalzata su tutti i quotidiani, fino ad arrivare ai piani bassi e accademici. Tant’è che anche le mense delle Università di Berlino mettono al bando la carne, ecco perché.
La scelta è green
Gli studenti tedeschi stanno scegliendo la lotta per il clima. Le 34 caffetterie e mense dell’Università berlinese serviranno solo piatti a base di legumi, cereali e verdure. L’iconico currywust, ovvero il classico wurstel tagliato e grigliato e servito con varie salse, sarà solo un ricordo. Così come le polpette di carne che hanno sfamato milioni di studenti per anni. Saranno ammessi, in loro sostituzione, farro, riso, legumi, ma anche broccoli, barbabietole, spinaci, e vegetali di ogni tipo.
La richiesta di rivoluzionare il menù è partita dal basso come ha chiarito l’ente che fornisce i servizi all’Università di Berlino. Sono stati gli studenti stessi a richiedere un piano nutrizionale nuovo, che prevedesse il 68 % di piatti vegani, il 28 % vegetariani e solo il 4% a base di pesce e carne. Il consumo di carne è quindi stato ridotto ai minimi e sarà presente solo 4 volte alla settimana.
La scelta è sicuramente relativa alla dieta dagli studenti tedeschi. Sono infatti circa 5,6 milioni i ragazzi che richiedevano già da tempo a gran voce una dieta vegana, e altrettanti erano a favore di una dieta vegetariana.
Le mense delle Università di Berlino mettono al bando la carne, ecco perché
Ma questa svolta è soprattutto green. Infatti il consumo di carne globale incide in modo particolare nelle conseguenze climatiche e ambientali. Il consumo medio di proteine a persona è aumentato in modo drastico negli ultimi 50 anni. Si parla addirittura di un raddoppio. L’allevamento di animali da macello è responsabile del 15 % di emissioni di CO2, metano, protossido di azoto. Inoltre quasi un terzo del consumo di acqua è utilizzato per l’allevamento. Non mancano i problemi legati alla biodiversità. Le foreste e altri spazi incontaminati vengono sottratti alla natura per essere utilizzati come campi e terreni a utilizzo agricolo.
Insomma le ripercussioni della produzione e dell’assunzione di carne sono veramente terribili per il nostro Pianeta, e potrebbero anche peggiorare. La scelta degli studenti tedeschi e la linea “veg” che la Germania sta piano piano assumendo, è sicuramente drastica, ma ecologicamente importante.