Sono fondamentalmente tre le forze che plasmeranno gli equilibri geopolitici e finanziari del prossimo futuro: la guerra in Ucraina con conseguente possibile crisi umanitaria, l’inflazione in fase di crescita con il cambio delle politiche sui tassi di interesse, e la ripresa economica post pandemica ancora a rischio qualora ci fosse una recrudescenza dei contagi. A dirlo è Jamie Dimon, CEO di JP Morgan che, nella sua lettera agli azionisti, specifica come si trattino di tre eventi fondamentalmente slegati tra loro. Ma che nel caso dovessero trovarsi ad incrociarsi potrebbero portare a conseguenze estreme per l’economia mondiale. Non solo, ma come lui stesso ha tenuto a precisare, le forze che governeranno i mercati investiranno settori molto ampi tra loro.
Il conflitto, infatti, ha portato ad un riallineamento delle alleanze mondiali sia sul fronte politico che economico. Inoltre la guerra, oltre alle problematiche sul fronte alimentare, porterà con sé sanzioni alla Russia che, di fatto, non sono altro che un’ulteriore zavorra economica per il resto del Mondo. Soprattutto in considerazione del fatto che parte di queste potrebbero presto riguardare proprio il settore energetico.
Le forze che governeranno i mercati, l’economia e forse l’intera società nei prossimi anni secondo Jamie Dimon
In particolare per quanto riguarda il PIL russo, numeri alla mano il CEO prospetta un calo del 12,5% già entro la metà del 2022. Quindi un disastro anche peggiore di quanto visto nel 1998 quando si prospettò un default di Mosca. Ma per gli economisti della banca statunitense, le conseguenze si abbatterebbero anche sull’Europa, dipendente dal settore energetico russo. Sempre che la situazione non si evolva in negativo, a cominciare proprio alle sanzioni inflitte alla Russia. Ed è sempre con un occhio alle sanzioni che i mercati si stanno muovendo in queste ore.
Infatti dall’Unione Europea si vorrebbe tentare la carta dell’inasprimento delle sanzioni. Questo perchè il conflitto non sembra voler rallentare e le trattative di pace appaiono, al momento, ormai arenate in una sorta di stallo. Ma non sono solo le sanzioni a mettere in allerta i mercati oggi. Infatti si guarda ancora all’andamento della curva dei rendimenti sui titoli di Stato USA, curva che ha registrato un’inversione sia nel rapporto tra il titolo a due anni e quello a dieci, sia tra il titolo con scadenza a 5 anni quelli a 10 e 30 anni.