Le diverse politiche delle Banche Centrali spingono in alto il dollaro contro l’euro

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Le diverse politiche delle Banche Centrali spingono in alto il dollaro contro l’euro, questa è in estrema sintesi il racconto di quanto accaduto durante la settimana appena conclusasi. Gli investitori, infatti, stanno rivalutando la probabile tempistica dell’inizio del ritiro degli stimoli della Federal Reserve. Nel favorire questo scenario sono aiutati dalle preoccupazioni sulla forza della ripresa globale, mentre l’euro ha ricevuto un supporto minimo dalla Banca Centrale Europea. La debolezza dei dati sull’occupazione non agricola, infatti, potrebbe spingere la FED a ritardare il suo piano di acquisto delle obbligazioni.

La Banca centrale europea, invece, ha detto che avrebbe tagliato i suoi acquisti di obbligazioni nell’ambito del suo programma di acquisto di emergenza pandemico nel prossimo trimestre. Questo dato, però, era già scontato dagli investitori.

Le diverse politiche delle Banche Centrali spingono in alto il dollaro contro l’euro: le indicazioni dell’analisi grafica

Il 10 settembre la chiusura del cambio  euro dollaro (FXEURUSD) è stata a 1,1812 in ribasso dello 0,09% rispetto alla seduta  precedente. La settimana, invece, si è conclusa con un ribasso dello 0,59%.

Time frame giornaliero

Settimana scorsa scrivevamo che solo una chiusura giornaliera inferiore a 1,1862 avrebbe determinato un’inversione ribassista. Con 4 sedute su 5 al ribasso l’euro non ha resistito alle pressioni ribassiste e il supporto indicato è stato rotto al ribasso. C’è stata, quindi, un’inversione ribassista che ha come I obiettivo di prezzo area 1,1769. Gli obiettivi a seguire sono quelli indicati in figura.

I rialzisti potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso solo nel caso di chiusure giornaliere superiori a 1,1862.

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Time frame settimanale

Su questo time frame il tentativo di inversione al rialzo è, almeno per il momento, fallito. La chiusura settimanale, infatti, è stata inferiore al supporto intermedio in area 1,1862 euro. A questo punto la discesa potrebbe continuare fino al forte supporto in area1,1618. Questo livello già in passato ha frenato la discesa, per cui sarà cruciale capire cosa succederà in prossimità di questo livello.

La rottura di area 1,1618 in chiusura settimanale farebbe precipitare le quotazioni verso gli obiettivi indicati in figura. Da notare che la massima estensione ribassista è in prossimità della parità.

Per una ripresa duratura del rialzo, invece, bisognerà attendere una chiusura settimanale superiore a 1,2020.

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