Le cose da sapere prima di fare l’henné

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Tra i prodotti per la cura dei capelli, uno dei più antichi e diffusi è sicuramente l’henné.

Questa tinta di origine vegetale è conosciuta da millenni ed è in grado di rendere i capelli più forti e corposi. Gli effetti di questa pianta sono eccezionali, ma è importante conoscerne tutte le proprietà per sfruttarle al meglio e in sicurezza.

Ecco quali sono le cose da sapere prima di fare l’henné.

Esistono tre tipologie principali di henné

Ciò che chiamiamo henné rosso è la polvere della pianta Lawsonia inermis. Le sue molecole si legano alla cheratina rendendo il capello spesso e lucido. Dona riflessi che possono andare dal rame al mogano, a seconda del colore di partenza e del pH.

Il cosiddetto henné nero è in realtà un’altra pianta, chiamata Indigofera tinctoria. Rilascia una tonalità nero-blu.

Vengono chiamate “henné neutro” le polveri di Cassia obovata o di Ziziphus spina-christi. Non colorano, ma hanno un effetto sebo- regolatore e donano volume alla chioma.

È possibile raggiungere tonalità intermedie miscelando queste tre erbe tra loro o con altri coloranti.

Non è possibile schiarire i capelli con l’henné

Tra le cose da sapere prima di fare l’henné, c’è il fatto che non permette di raggiungere qualsiasi tonalità. Per schiarire i capelli è necessaria l’applicazione di perossido di idrogeno, la comune acqua ossigenata. Le schiariture danneggiano più o meno gravemente la corteccia del capello, mentre l’henné si lega ad essa e la riveste. Pertanto può solo aggiungere colore e modificare la reazione alla luce, conferendo bellissimi riflessi.
Rispetto a una tinta con ammoniaca, l’henné richiede più tempo e più pazienza. Il vantaggio è che non indebolirà i fusti e non aggredirà la cute. Può addirittura rivelarsi un toccasana per capelli fragili e sottili e ha proprietà riequilibranti per la cute.

È importante escludere una possibile allergia

Bisogna ricordare che anche i prodotti naturali sono composti chimici. Inoltre, se una sostanza è naturale non significa che sia anche totalmente sicura. In natura esistono sostanze tossiche, o che passano da curative a velenose a seconda del modo di utilizzo o del dosaggio.
Ecco quindi le cose da sapere prima di fare l’henné, per non correre rischi.
Anche l’henné può scatenare allergie: si testa applicandone una piccola quantità nell’incavo del braccio per 2-3 ore. Se non compaiono reazioni cutanee nelle 72 ore successive, si può procedere con l’applicazione.

I tempi di posa possono andare da un minimo di trenta minuti a un massimo di due ore.
Come per ogni tinta, il consiglio è di attenersi alle indicazioni riportate sulla confezione.

L’henné inoltre non può essere utilizzato da chi è affetto da favismo.

Non bisogna utilizzare prodotti di origine sconosciuta

È accaduto che circolassero henné in polvere o in pasta contenenti para-fenilendiammina (PPD), una sostanza altamente allergizzante e tossica. Questa viene aggiunta per colorare di nero intenso in breve tempo. Spesso è stata ritrovata nelle miscele di henné utilizzato da tatuatori improvvisati.
Per andare sul sicuro basta scegliere marchi certificati in UE.