Chi teme di vedersi pignorare beni e denaro dall’Agenzia delle Entrate deve sapere che ci sono almeno 5 cose che sfuggono all’esproprio. L’evasore fiscale che non ha provveduto al pagamento delle imposte deve conoscere cosa potrebbe essere oggetto di sequestro. Dalla lettura di un precedente articolo il nostro lettore può già sapere se “L’Agenzia delle Entrate può pignorare una carta prepagata?”.
Adesso in poche righe vi elencheremo le 5 cose che l’Agenzia delle Entrate non può pignorare. Il contribuente che ha una situazione debitoria nei confronti del Fisco può godere di una relativa tranquillità sapendo che non tutto è oggetto di pignoramento.
Fra i beni intoccabili dall’Autorità fiscale figura anzitutto la casa che il contribuente utilizza come prima abitazione. Nè si può procedere al pignoramento nel caso in cui l’insolvenza dell’evasore fiscale non superi i 20mila euro. Può invece essere bersaglio di esproprio qualunque altro bene immobile di cui il contribuente insolvente nei confronti del Fisco è intestatario.
Le 5 cose che l’Agenzia delle Entrate non può pignorare
Il secondo bene che gli Agenti di riscossione non possono intaccare coincide con l’ultima retribuzione lavorativa o l’ultimo assegno pensionistico. L’Agenzia delle Entrate può allungare le mani solo sulla quinta parte dello stipendio o della pensione. Ne consegue che il debitore conserva la titolarità dei 4/5 del proprio stipendio o pensione. Ciò perché corre l’obbligo di assicurare anche a chi ha versa in una condizione debitoria di provvedere autonomamente al proprio sostentamento.
Il terzo bene al sicuro da qualunque azione di sequestro è l’auto. Non è infatti previsto il fermo auto per il contribuente che utilizza il veicolo per lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Un conto corrente cointestato o un’abitazione in cointestazione rappresenta il quarto bene di cui l’evasore fiscale non deve temere il pignoramento. Ciò perché in presenza di cointestazione ciascun intestatario risulta titolare e quindi proprietario solo della metà del bene.
Il quinto bene che sfugge all’azione di esproprio coatto è rappresentato dalle polizze vita. Chi ha acquistato o acquista una polizza assicurativa sulla propria vita o su quella di un familiare può dormire sonni tranquilli. Forse non tutti difatti sanno che non solo l’Agenzia delle Entrate, ma anche qualunque creditore non può avviare un procedimento di pignoramento sul premio.