Le 3 cose da fare quando si riceve una cartella di pagamento

Agenzia delle entrate

Le 3 cose da fare quando si riceve una cartella di pagamento. È giusto pagare immediatamente quanto si richiede nella cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate destinata al proprio indirizzo? Cosa è bene controllare prima di precipitarsi a saldare il debito? Esistono dei casi in cui il pagamento non sia più dovuto oppure accorgimenti che è preferibile adottare se non si desidera svuotare le proprie tasche. Di seguito vi illustriamo le 3 cose da fare quando si riceve una cartella di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

1. Controllare eventuali elementi che rendono nulla la cartella

I debiti da saldare rappresentano sempre una nota piuttosto amara che il contribuente che vede recapitarsi una cartella esattoriale. Tuttavia, esistono alcuni vizi di forma o mancate notifiche che offrono il diritto al risparmiatore di non pagare la cartella che ha ricevuto. Questi tipi di errori sono piuttosto frequenti e sono tutti elencati nell’approfondimento qui.

La prima cosa da sapere è che la cartella esattoriale non si riceve da un giorno all’altro. Al contrario, essa è una misura successiva ad altri tentativi di recupero crediti falliti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Prima della cartella di pagamento, infatti, è possibile che il contribuente riceva l’iscrizione a ruolo per le somme dovute.

2. Contestare la cartella di pagamento se vi sono gli elementi necessari

Per contestare una cartella esattoriale è necessario che siano presenti i presupposti per farlo. Prima di procedere per via giudiziaria, è possibile richiedere un chiarimento all’Agenzia delle Entrate. In tal caso, è possibile richiedere l’annullamento parziale o totale del debito presente in cartella di pagamento. In queste occasioni è possibile rivolgersi alla Commissione tributaria provinciale per effettuare la richiesta di annullamento. Qualora la sentenza dovesse risultare positiva da parte del CTP, allora si ottiene nel termine di 90 giorni lo sgravio delle somme che vengono iscritte a ruolo. Oppure, è possibile ricevere la restituzione delle quote che si ha precedentemente versato.  In alcuni casi, è preferibile chiedere una sospensione della cartella di pagamento. Questo per evitare che le procedure di riscossione abbiano luogo nel frattempo che si operano i dovuti accertamenti sul caso.

3. Richiedere una rateizzazione del pagamento

Tra le 3 cose da fare quando si riceve una cartella di pagamento, è possibile avvalersi anche della possibilità di una rateizzazione. Talvolta le somme che si è costretti a pagare sono piuttosto onerose e si impone la necessità di una dilazione del pagamento. In questi casi, alla ricezione della cartella esattoriale cui non si può fare ricorso, può seguire una richiesta di pagamento rateizzato. In alcuni casi l’Agenzia delle Entrate concede una ripartizione delle rate di importo solitamente crescente o costante. Questo è il caso di contribuenti che dimostrino di trovarsi in gravi difficoltà economiche non ascrivibili alla propria responsabilità.

È importante ricordare che nel caso venga concessa la rateizzazione del pagamento, non bisogna mancare di corrispondere la rata fissata secondo il calendario stabilito. Questo perché il mancato versamento fa scattare, come diretta conseguenza, la perdita della concessione di pagamento dilazionato.