Quando parliamo di fritto e il pensiero vola a un vassoio di pesce o di croccanti patate fritte il concetto di salute se ne sta in panchina. Titolare di questa partita è sicuramente il gusto. Ma esiste anche l’arte di evitare che il fritto diventi troppo pesante e poco salutare. I grandi chef, ovviamente la conoscono e la praticano, ma proviamo a spiegarla anche noi assieme agli Esperti della nostra Redazione.
Non tutti i fritti sono uguali
Non dobbiamo demonizzare il fritto. Certamente non dobbiamo abusarne, come fanno le popolazioni anglosassoni col tradizionale “fish and chips”. Mangiare un piatto di fritto ogni tanto non è la morte di nessuno. Il giorno dopo ne approfitteremo per mangiare insalata e pomodori, correre un’ora in più e bere tanta acqua. Quando, però diciamo che il fritto fa male è sostanzialmente per questi due motivi:
- la frittura dell’olio, che comporta l’innalzamento delle temperature, può rilasciare delle sostanze tossiche per il nostro organismo;
- il cibo che andiamo a friggere, ovviamente, fa un pieno di grassi rispetto alla sua natura. Pensiamo, ad esempio, a due verdure molto leggere e ipocaloriche come le carote e le zucchine, che, da fritte, aumentano decisamente il loro peso calorico.
Attenzione, però che non tutti i fritti sono uguali e, dipende da alcuni accorgimenti che vedremo qui di seguito.
Il fritto non è leggero ma nemmeno così pesante
L’arte di evitare che il fritto diventi troppo pesante e poco salutare passa assolutamente dalla sua temperatura. Per questo, anche nelle nostre cucine, sarebbe opportuno avere un termometro in grado di misurare esattamente il calore dell’olio. È un passaggio fondamentale, perché la pesantezza dell’alimento fritto è legata all’assorbimento dei grassi.
Se, invece manteniamo una temperatura attorno ai 170 °C, quella meravigliosa e succulenta crosticina che si forma, sarà anche una barriera all’introduzione dei grassi. Un altro errore che può compromettere la nostra frittura è quello di mettere in padella quantità eccessive di alimenti. Questo, perché, accade quello che spiegavamo sopra: la temperatura si sposta da quella ideale e l’alimento si riempie di fritto.
Dobbiamo preferibilmente mangiarlo tutto subito
La classica pesantezza che potremmo sentire allo stomaco, dopo aver mangiato il fritto, può dipendere anche dall’utilizzo che abbiamo fatto dell’olio. L’ideale sarebbe di usarlo una volta sola, o, al massimo due e per cuocere alimenti dello stesso tipo. E, attenzione, che, pochi sanno che il fritto è più salutare se consumato al momento della cottura. Riscaldarlo il giorno successivo, ma infatti, oltre a perdere di qualità, rischia di produrre delle sostanze volatili, nocive per il nostro organismo.
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