Tanti, ancora troppi, i possibili colpi di scena di questo virus. Per questo non si può ancora credere in una vera ripartenza. Questo, in sintesi, l’allarme di Mark Mobius sui mercati.
Mentre la Spagna già parte con la fase due, forse con un ottimismo troppo acerbo, mentre l’Italia cerca di capire come salvare perlomeno la stagione turistica, Mark Mobius, lancia l’allarme sui mercati.
Le previsioni degli analisti
Il partner fondatore di Mobius Capital Partners guarda ai mercati con preoccupazione. Uno sguardo che arriva durante l’apertura della stagione. Le previsioni degli analisti già parlano di una situazione disastrosa dal punto di vista degli utili aziendali. E le prime conferma stanno arrivando anche dal settore bancario. Ieri JP Morgan ha pubblicato i suoi dati sugli ultimi tre mesi. Ebbene l’utile netto è crollato del 68%. Si salvano invece i ricavi, sempre in perdita, ma solo del 3%. Si salva solo il settore delle attività di trading, favorito dall’ampia volatilità registrata nelle scorse settimane. Ma anche per l’intero S&P 500 le cose non sembrano andare bene.
L’allarme di Mark Mobius sui mercati
Secondo dati Refinitiv la crescita degli utili diminuirà del 10,2% nel primo trimestre su base annua. Partendo da questi presupposti, l’allarme di Mark Mobius sui mercati
include timori per l’economia non solo statunitense, ma anche mondiale. E’ necessario, stando alla sua idea, ripartire il prima possibile, anche perché il danno derivante da un lockdown prolungato sarebbe incedibile. Intanto negli Usa il Covid-19 dilaga. L’ultimo bollettino parla ancora di oltre 2mila vittime mentre,
La strategia di investimento
Guardando alle Borse, invece, la sua ipotesi è che che il bottom non sia stato ancora raggiunto. La strategia di investimento da lui suggerita, in panorami come questi, prevede la disponibilità di liquidità abbondante a portata di mano. Infatti restano alte le possibilità di acquisto. Da un punto di vista prettamente economico, il Fondo Monetario Internazionale avvisa che il mondo potrebbe dover fare i conti con la peggiore crisi economica dagli anni 30. Per questo 2020 il Pil mondiale dovrebbe contrarsi del 3% mentre una ripresa, parziale, si vedrebbe solo nel 2021. Ma anche in questo caso si tratta di un’ipotesi. Tutto dipenderà dall’andamento dell’emergenza sanitaria.