L’acqua sarà uno dei beni di prima necessità nel futuro, secondo l’ex segretario dell’ONU, Kofi Annan. Nel 21° secolo per il suo controllo si potranno anche scatenare guerre periodiche.
In varie parti del mondo vi sono forti tensioni tra gli stati legate al controllo delle acque.
L’acqua è il nuovo oro blu. Perché l’acqua dolce è tanto importante?
Il 72% della superficie terrestre è coperta da acqua, di cui solo il 3% è dolce. Il restante 97% è salata e soltanto l’1% è accessibile per uso umano.
Soltanto pochi paesi detengono la maggior parte delle risorse idriche rinnovabili. Vi è quindi una grossa disparità nell’attribuzione di queste risorse.
Nel 21° secolo i maggiori consumatori d’acqua saranno l’Africa e l’Asia, ma già allo stato attuale vi è un grosso deficit nella richiesta delle risorse liquide.
Aumento della popolazione mondiale e maggiore richiesta di risorse idriche
La domanda di acqua mondiale è collegata direttamente all’aumento demografico, quindi più popolazione maggiore richiesta d’acqua.
I cambiamenti climatici avranno forti influenze sulle future richieste di questa risorsa.
La soluzione più immediata è la costruzione di bacini di grosse dimensioni in attesa della possibilità di potersi approvvigionare con l’acqua degli oceani a basso costo.
Il ciclo futuro è questo: aumento della popolazione, maggiori richieste di cibo, maggiore domanda di acqua.
I paesi più poveri saranno quelli che avranno maggiori difficoltà ad avere approvvigionamenti di acqua stabili e quindi vi saranno ondate migratorie impressionanti.
L’acqua sarà un bene sempre meno accessibile e a costi sempre più alti.
In questa visione futuristica può essere opportuno investire e posizionare parte dei capitali nel settore idrico e in società legate alla produzione, depurazione e/o gestione delle acque.
Investimenti in società legate alla gestione delle risorse idriche?
Sicuramente, passato il periodo della pandemia legata al coronavirus, nel quale le società farmaceutiche hanno fatto la parte del leone, pensare a crearsi dei PAC di lungo periodo in fondi o ETF collegati direttamente o indirettamente all’acqua potrebbe essere un’alternativa interessante.
Probabilmente non vi sarà a breve una crisi idrica generale, quindi sicuramente nessun boom nelle valutazioni di queste società. Ma l’acqua è il nuovo oro blu e un investimento a quote costanti nel lungo periodo potrà essere una soluzione molto interessante.
Vi sono moltissimi fondi che investono nel settore idrico, con alterne oscillazioni di valore.
Dovendo dare un consiglio si potrebbe optare per questo ETF ISHARES GLOBAL WATER UCITS ( IH2O) della società Black Rock.
Questo ETF replica il mercato delle 50 società più liquide che operano nel settore idrico sia direttamente che indirettamente.
Investire nel settore legato all’acqua non deve far pensare a grosse performance nei prossimi anni. Rimane pur sempre un investimento a medio lungo periodo, con una crescita bassa ma sicuramente costante.
Chi è abituato alle prestazioni dei titoli legati al NASDAQ potrebbe investire nel settore idrico come contropartita.