Una guida per capire come scegliere oli di oliva di qualità.
Olio di semi addizionato con clorofilla e spacciato per extravergine. Così si sostanzia la nuova truffa dell’ “Olio Tinto”. A darne notizia uno degli ultimi rapporti di Coldiretti. Una vera e propria agro truffa che si inserisce nel contesto più ampio delle Agro-mafie. Ad essere prese particolarmente di mira le specificità alimentari del “made in Italy”. E l’olio d’oliva vergine ed extravergine italiano, ovviamente, vi rientra a pieno titolo. Ma vediamo allora come scegliere oli di oliva di qualità.
La disciplina in materia di olio vergine ed extravergine
In Europa sono ormai anni che è diventato obbligatorio riportare nelle etichette l’origine degli oli vergini ed extravergini. Un’indicazione di origine, peraltro, oggetto di una contrapposizione a tinte forti con la Commissione europea. Il risultato a cui si è pervenuti è stata una maggiore trasparenza e chiarezza di contenuto da parte dei produttori. Vediamo quindi di passere in rassegna ciò che è obbligatorio leggere nelle etichette.
– Nel caso in cui sia le olive che la loro trasformazione provengano da un unico stato membro, va indicato lo stato di origine o comunque l’origine UE;
– Qualora l’olio sia stato ottenuto da una miscela di oli provenienti da più paesi dell’UE, allora la dizione corretta da riportare in etichetta è “Miscela di oli comunitari”;
– Se invece di olio, frutto di una mescolanza di oli provenienti da paesi extracomunitari, l’etichetta riporterà la seguente dizione: “Miscela di oli non comunitari”;
– Nel caso infine in cui l’olio sia stato ottenuto da un mix di provenienza comunitaria ed extracomunitaria, la dizione corretta per le etichette è: “Miscela di oli comunitari e extracomunitari.
Dove si annida l’inganno per i consumatori
Bene! si potrebbe pensare. Con una disciplina così certosina in fatto di etichette, il consumatore si potrà sentire assolutamente al sicuro. E invece dopo che i produttori hanno fatto la loro parte, anche il marketing pubblicitario può dare del filo da torcere. Quindi, mai fermarsi ad una lettura frettolosa di quanto scritto a caratteri cubitali sul fronte delle etichette. Se campeggia la scritta “Olio extra vergine di oliva”, su cui tutti spingono per attirare l’attenzione, meglio andare a leggere l’effettiva provenienza dell’olio, sulla scorta di quanto sopra menzionato.
Come scegliere oli di oliva di qualità
Nel caso infatti di miscele di oli di provenienza anche extracomunitaria, i disciplinari e le regole possono variare così tanto dagli standard italiani, da non sapere più che cosa si va a mettere sulla tavola. Un indicatore utile ad orientarsi è anche il fattore prezzo. Salvo infatti particolari promozioni che spesso i supermercati fanno (si pensi al 3 x 2, o anche anche ai ribassi periodici del 20 – 30 %), quando un olio ha un prezzo ordinario molto più basso rispetto a tutti gli altri, un motivo deve esserci. Questo non significa necessariamente essere costretti ad acquistare prodotti di marca rinomata, ovviamente più costosi. Infatti con un occhio attento a quanto riportato nelle etichette, sarà sicuramente possibile conciliare qualità e prezzo.