La storia ci insegna il modo migliore per mangiare i cantucci toscani

cantucci

La storia ci insegna il modo migliore per mangiare i cantucci toscani. Cominciano ad avvicinarsi i primi freddi e il celebre cantuccio toscano, può essere il biscotto ideale da consumare in questi tempi. Vediamo perché, dando uno sguardo a tradizione e storia.

Conosciamo meglio i cantucci

I cantuccini, o cantucci, sono biscotti alle mandorle originari della cucina toscana. Sono dolcetti secchi, ottenuti dall’impasto appena sfornato a forma di filoncino. Con l’aiuto di un coltello affilato, questo panificato dolce e consistente, si taglia “a fetta di salame”, cioè leggermente obliquo.

Sono biscotti di 10 cm di lunghezza circa e hanno la caratteristica di essere rigorosamente senza crema. Questo fattore li rende perfetti per la lunga conservazione, senza che il loro sapore o il loro gusto si alterino in qualche modo. Si possono così conservare anche diverse settimane, in una semplice scatola di latta, foderata con carta da forno.

Si sposano molto bene con il Vinsanto. Infatti per tradizione si intingono in questo vino un po’ liquoroso, un modo goloso per mangiarli più buoni e più morbidi.

La storia ci insegna il modo migliore per mangiare i cantucci toscani

L’Accademia della Crusca nel 1691 definì così i cantucci; “biscotto a fette, di fior di farina, con zucchero e chiara d’uovo”.

Il nome cantucci risale probabilmente al XVI secolo e sembra derivare dalla parola latina cantellus, che significa “parte”. Secondo la tradizione, i cantucci originali nascono dalla consuetudine delle famiglie contadine di un tempo, di mangiare la parte rimanente, quella di scarto, del filoncino dolce, che i panettieri invece preparavano per le persone più facoltose. Parte che veniva chiamata appunto “cantuccio” o “canto”, cioè “che sta all’angolo”.

Originariamente i cantucci toscani non prevedevano mandorle intere, ma furono in seguito aggiunte da Caterina de’ Medici, fine conoscitrice dell’arte culinaria

Il modo migliore di mangiarli

Il cantuccio si sposa perfettamente con il Vinsanto. Secondo tradizione, è l’accoppiata ideale. Ma non tutti possono bere del vino liquoroso. In questo caso, anche un vino moscato dolce oppure della Malvasia, che sono meno alcolici del Vinsanto, ben si addicono a questo biscotto toscano.

Un consiglio alternativo, cioè non secondo tradizione, è quello di abbinarli con un limoncello allungato con un po’ d’acqua.